Il primo novembre a spasso tra storia e bellezza nel golfo di Squillace

Parco Archeologico di Scolacium: Basilica S. Maria della Roccella – Foto del MIBACT www.beniculturali.it

Niente “ponte di Ognissanti” quest’anno?! Se non si vuole rinunciare a una gita fuori porta, perché non approfittare del tempo mite per fare un’escursione tra il mare e la collina, immergendosi nella storia e nella cultura greco – romana? Vi stiamo prospettando di rimanere in Calabria e andare, a pochi chilometri da Borgia, nel comune di Catanzaro, alla scoperta di un tesoro d’impareggiabile valore: il Parco archeologico di Scolacium. Così veniva chiamata l’antica città di Squillace: dalla storia millenaria, ha visto il passaggio dei greci, brettii, romani, bizantini, saraceni e normanni. Il parco rappresenta e custodisce, in un lembo incontaminato di terra, circondato da uliveti secolari, diverse stratificazioni di civiltà fino ad arrivare all’epoca normanna.

Della greca Skylletion gli scavi hanno riportato alla luce diversi reperti, ma gli insediamenti rinvenuti fanno riferimento in particolare al periodo storico della colonia romana di Scolacium (tra il II e I secolo a.C). Resti di strade lastricate, acquedotti, mausolei, due impianti sepolcrali e uno termale… a rapire l’attenzione sono, però, la piazza del Foro – si scorgono ancora il tempietto, una fontana ed il tribunale – che  era circondata da portici e dominata, sopra una naturale terrazza, dall’edificio del Capitolium d’età Repubblicana e il Teatro. Costruito a ridosso della collina, dietro cui si trova l’anfiteatro, era capace di ospitare circa 5000 spettatori. A fare da contraltare alle costruzioni tipiche d’età romana è la Basilica di Santa Maria della Roccella, posta proprio all’ingresso del Parco. Tra le più grandi chiese costruite dai normanni in Calabria, la Basilica mostra forti influenze arabe e bizantine. Un tempo era dotata di una grande navata e coperta di capriate in legno e ben 5 finestre laterali. Crollata dopo il terremoto del 1783, oggi rimangono visibili solo le maestose pareti.

Copanello – Foto di www.quicosenza.it

Non si può uscire dall’area archeologica senza aver visto il Museo che sorge in un antico palazzo baronale. Aperto nel 1996 come Antiquarium, per contenere i numerosi reperti provenienti dall’area di scavo del parco archeologico, oggi espone reperti di epoca arcaica, ellenistica e romana. Numerosi i reperti di epoca romana tra cui spicca il grande ciclo statuario proveniente dell’area del foro romano e databile ai I secolo a.C.

Parco Scolacium – Fonte: www.tripadvisor.it

Storia e bellezza s’intrecciano in questo luogo magico. Salutati i nostri avi, scendiamo verso il mare per goderci la bellezza di un paesaggio che riesce a suscitare emozioni sempre nuove in tutte le stagioni. Sulla Costa degli Aranci, al centro del golfo di Squillace, facciamo sosta a Copanello. Ci accolgono un mare turchese, colline lussureggianti della tipica flora e fauna mediterranea, promontori di granito bianco che digradano dolcemente sulla costa, creando arenili di sabbia fine, scogliere granitiche e grotte in cui si insinua il mare.

Siamo in autunno, ma a vedere questo mare… quasi quasi viene voglia di un tuffo. Per i più saggi, dopo aver goduto del paesaggio, suggeriamo di fare rotta verso il borgo di Squillace. Anche qui la storia ha lasciato il suo segno ineludibile. Non vi deluderà: oltre al castello d’età normanna e alla concattedrale di Santa Maria Assunta, da vedere è la chiesetta gotica, oggi sconsacrata, di Santa Maria della Pietà e le rovine della chiesa e del convento di Santa Chiara. Se avete tempo, infilatevi tra i vicoli del borgo e ammirate i meravigliosi portali artistici in pietra lavorata.

Buon 1 novembre a tutti!

Maggiori informazioni sul Parco archeologico di Scolacium qui http://www.terrediscolacium.com/