Transumanze culturali tra due Parchi

Valorizzare una terra estremamente ricca di risorse e di potenzialità e, nel contempo, accrescerne l’offerta turistica, combattere lo spopolamento e la sempre più massiccia emigrazione giovanile, creare opportunità di sviluppo e di impresa e, soprattutto, stabilire una sinergia effettiva tra diversi comuni della Calabria, unica via percorribile per far fronte alle difficoltà condivise dai territori, ma anche per metterne in risalto le bellezze: perché, si sa, in questi casi l’unione fa la forza.

Se n’è discusso il 19 febbraio nella sala consiliare di Castrovillari durante la presentazione della strategia d’area integrata denominata “Transumanze Culturali tra due Parchi”, finanziata dal Mibact col patrocinio della Regione Calabria, alla presenza del sindaco della città del Pollino – capofila del progetto – Domenico Lo Polito, del governatore regionale Mario Oliverio, dei presidenti del Parco Nazionale del Pollino e del Parco Nazionale della Sila – rispettivamente Domenico Pappaterra e Sonia Ferrari – e dei professionisti che hanno avuto il compito di coordinare gli interventi territoriali integrati, gli architetti Giovanna Castagnaro e Massimo Chiodo, l’ingegnere Maria Rosaria Gravina e la dottoressa Valeria Morgese, responsabile del piano marketing dell’iniziativa per conto dell’azienda curatrice del brand, la Rubrick.

Una strategia che si rivelerà senz’altro «vincente», così come affermato con convinzione dal primo cittadino, che coinvolge ben 45 comuni della Calabria, gran parte dei quali dislocati in zone periferiche e con una popolazione assai esigua, proprio allo scopo di sostenerne il ripopolamento, e che si articola lungo una serie di itinerari: mistico-mariano, naturalistico, etnico, alla scoperta delle minoranze linguistiche arbëreshë e dei relativi sistemi d’accoglienza, storico-archeologico, incentrato sul recupero dei borghi e dei siti d’interesse culturale, oltre che la strada denominata dei saperi e dei sapori, ovvero quella che conduce lungo i sentieri dell’artigianato, degli antichi mestieri, del gusto e dell’enogastronomia.

I percorsi sono distribuiti in otto ambiti, suddivisi a loro volta in quattro macroaree: il versante occidentale del Pollino, l’Alto e il Basso Tirreno cosentino, la Sila grande e la Sila greca, i fiumi e le valli (Esaro, Crati e Savuto). I comuni interessati saranno protagonisti della creazione di una vasta rete di competenze, insieme alle istituzioni e agli enti promotori (tra i quali figura in prima fila l’Università della Calabria), perché è soltanto grazie alla cooperazione e al coordinamento tra i soggetti coinvolti, come evidenziato a più riprese dal presidente Oliverio, che sarà possibile raggiungere i risultati sperati. In attesa di questi ultimi, è possibile per il momento usufruire di una app denominata “In Transumanza”, scaricabile da smartphone e tablet, illustrata dalla dottoressa Morgese assieme al piano delle iniziative promozionali (cartellonistica informativa per i turisti, video promozionali, social marketing, brochure, poster), tutte riconducibili al progetto “Attraversando Natura” presentato lo scorso anno, nell’ottica di quel “filo rosso” da tenere sempre presente per realizzare quello che nell’insieme – il presidente Pappaterra ne è certo – «sarà un capolavoro».