Domenica delle Palme a Bova con la Processione delle Pupazze

Foto di www,calabresi.net
Foto di www.calabresi.net

A Bova, fervono gli ultimi preparativi prima della Processione delle Pupazze, il suggestivo e antichissimo rito che si svolge la Domenica delle Palme per commemorare l’ingresso di Cristo a Gerusalemme.  Un momento di corale sacralità cui partecipa tutta la collettività del caratteristico borgo grecanico, in provincia di Reggio Calabria. Agli abitanti di questo gioiello di architettura e arte va il plauso di far vivere ancora, dopo millenni, una tradizione ancestrale che sembra risalire alla tradizione greco – bizantina, fino addirittura a ricordare il culto delle popolazioni preistoriche che usavano evocare la “Madre Terra” con riti propiziatori dei raccolti e della fertilità e il mito greco di Persephone e di sua madre Demetra, dee dell’agricoltura.

Nonostante la sua origine non sia ancora chiara, rimane il fascino di questa simbolica usanza, collettore sociale oltre che rituale antropologico. Sì, perché per portare in processione questi capolavori di creatività, nelle settimane che precedono la Domenica delle Palme, le famiglie bovesi si riuniscono per assemblare le pupazze, imponenti figure femminile realizzate con foglie di ulivo e adornate utilizzando fiori freschi di campo, primizie e frutta fresca. Lavoro un tempo svolto dai contadini intrecciando con maestria e pazienza le foglie di ulivo intorno ad un asse di canna detta “steddha”.

Domenica queste singolari figure, con i loro colori gioiosi e le forme particolari, sfileranno per le stradine del caratteristico paese, fino al santuario di San Leo, principale chiesa di Bova. Dopo la benedizione, le “sculture”, saranno portate fuori dalla chiesa, in mezzo alla gente, dove avrà inizio la seconda parte del rito: le pupazze verranno spezzettate e gli “steddhi saranno distribuiti tra gli spettatori. Queste steddhe sono considerate dei veri e propri portafortuna: alcuni posizionano il ramo di ulivo su un albero del proprio terreno e lo lasciano lì per un anno come segno di benedizione, altri fissano le trecce di ulivo sulla parete della camera da letto, altri sull’anta della cristalliera, assieme alle immagini dei santi e alle foto dei propri familiari. Infine, c’è chi utilizza le foglie benedette per “sfumicari”, cioè togliere il malocchio dalla casa, compresi i suoi abitanti.

Non ci resta che darvi appuntamento a Bova Superiore, in provincia di Reggio Calabria, alle 10.00 ,in Piazza Roma per vivere una giornata all’insegna della tradizione greco – bizantina, del meraviglioso paesaggio che offre questo splendido borgo ricco di storia e arte e, perché no, assaggiare le delizie pasquali della tradizione.

Per info su come arrivare a Bova Superiore qui http://www.roadonmap.com/it/come-arrivare-a/Bova,calabria