Ecolandia – Face 2016: musica, arte, performance e grandi giochi di luce

yescalabria_ecolandia_01Ancora non è spento l’eco del grande effetto avuto dalla splendida scenografia improntata per illuminare il fronte del Forte Gullì, che ieri sera ha vissuto un momento di valorizzazione insolito e probabilmente inaspettato solo fino a qualche mese fa.

Un fantastico gioco di luci ha accolto quanti hanno deciso di passare una serata all’insegna dell’arte, della buona musica e, perché no, della sperimentazione. Il Face, con una intuizione di grande qualità, supportato dal gruppo di gestione del Parco Ecolandia, ha voluto fare un investimento culturale importante in una progettazione di grande qualità, che apre le strade a nuove visioni nell’arte, ma anche nella valorizzazione dei beni culturali ed architettonici. Un percorso che, in una regione alla ricerca di nuovi modelli di valorizzazione del proprio patrimonio, rappresenta certamente una strada da perseguire, ed ancora una volta, il Parco Ecolandia, si pone come centro di eccellenza nella sperimentazione. La contaminazione delle arti, ed il guardare continuamente al futuro, facendo comunque tesoro massimo delle peculiarità della tradizione è nel Dna del Parco, e vedere che un buon numero di reggini apprezza le iniziative che il parco propone alla città rappresenta un buon viatico percorso in continua “tradizionEvoluzione” come recita l’hastag del festival di quest’anno.

Vedere alternarsi al banco regia dei ragazzini, davvero molto giovani, accanto a “veterani” della musica reggina, che con grande trasporto si emozionavano a comandare suoni e colori non è uno spettacolo che si può vedere facilmente, ai nostri giorni.

 

Lo spettacolo continua questa sera, quando, a raccontare l’arte in uno scenario così particolare, saranno due proposte davvero di ottimo livello.

Alle 21.00, Teatro: LA MIA IDEA. MEMORIA DI JOE ZANGARA. di e con Ernesto Orrico musiche eseguite dal vivo da Massimo Garritano.

È la storia di un emigrante insoddisfatto della propria vita, un lucido protagonista del suo tempo o un uomo solo e disperato? Il suo “delitto contro lo Stato” viene punito con un “delitto di Stato”, a 33 anni viene fulminato sulla sedia elettrica, il 20 marzo del 1933. Il testo presentato nel reading/concerto “La mia idea” prende liberamente spunto dal memoriale che lo stesso Zangara scrive pochi giorni prima di essere giustiziato nel penitenziario di Raiford in Florida. Un racconto in prima persona della vita di questo piccolo emigrante calabrese che, attentando alla vita del presidente degli Stati Uniti Franklyn Delano Roosvelt, avrebbe potuto modificare il corso della storia.

La narrazione di questa vicenda è parte di uno studio teatrale che ho avviato da qualche anno, un percorso di indagine sulle tante storie dell’emigrazione italiana in America, che pur nelle loro singole specificità, rivelano impressionanti somiglianze con quelle di migrazioni che attraversano la nostra contemporaneità. Mi accompagna Massimo Garritano, che per questo viaggio ha scelto di suonare il bouzuchi e il dobro, uno strumento tipicamente mediterraneo e uno tipicamente americano, utilizzandoli senza cercare soluzioni musicali filologicamente corrette da un punto di vista storico, anzi facendoli interagire con la narrazione in maniera molto aperta e abbandonandosi ad una improvvisazione di matrice jazz, evitando un approccio didascalico che sottolinei la drammaticità degli eventi, ma piuttosto scegliendo soluzioni sonore che svolgono una funzione di contrappunto ai fatti narrati in voce.”  Ernesto Orrico

 

A seguire, dalle 22.30 circa, il cantautore AUGUSTO FAVALORO presenta la sua nuova produzione discografica, “NORMALE?”, primo album da solista.

Ad accompagnare Augusto in questa avventura ci sarà una band di tutto rispetto: Giuseppe Barcella e Fabio Moragas alle chitarre, Salvatore Marra al basso, Domenico Pizzimenti alla batteria e Pasquale Campolo al pianoforte. Quello di Augusto Favaloro è un concerto variegato, in cui si intrecciano canzoni giocose ad altre più impegnate fino ad arrivare a declamare vere e proprie “poesie musicali”, “manifesti di interiorità”. Per chi già ricorda Augusto come leader della band “Sfere Cristalline Concentriche” non sarà difficile immaginare la forza di questo spettacolo, frutto dell’unione di Spirito e Materia.

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