Nei weekend dal 27 febbraio al 13 marzo le Officine Miramare di Reggio Calabria si animeranno di concerti, performance, mostre e incontri sui temi delle migrazioni e dell’identità.
Il tema, come ha spiegato il direttore artistico Alessio Laganà durante la presentazione ufficiale dell’evento che si è tenuto il 20 febbraio presso le Officine Miramare, «vuole far riflettere sulla valigia reale o metaforica che ogni persona porta con sé, sia che parta da qui sia che qui arrivi. Una valigia», ha continuato «che è di suoni, di cultura e che grazie alla musica si può aprire, incrociare ed arricchire con quella degli altri». La musica quindi come incontro, espresso in tutti i modi possibili dell’arte contemporanea.
Viaggio, identità, ricerca, ascolto per superare la diffidenza e i pregiudizi: il progetto dell’associazione Soledad ha ricevuto il patrocinio dal Comune di Reggio Calabria ed è stato condiviso dalle realtà cittadine che operano nel mondo dell’arte, dell’accoglienza e dell’impegno sociale come A di Città Rosarno, Amnesty International Gruppo 292, Arci Community Reggio Calabria, Associazione Magnolia, Coordinamento Diocesano Rc, Fondazione Horcynus Orca, Gruppo Emergency Rc, Help Center Casa di Lena, Il Cerchio dell’Immagine, Techné Contemporary Art, Terrearse Lab.
Realtà che hanno collaborato attivamente alla realizzazione del progetto, costruendo insieme delle occasioni in cui raccontarsi e raccontare cosa succede quando si incrociano esperienze e culture diverse. Una sinergia che ha dato vita a un programma ricco di eventi, articolati in tre weekend, dal 27 febbraio al 13 marzo e che comprende otto incontri, quattro performance artistiche e una mostra fotografica oltre che tre emozionanti concerti jazz, all’insegna della contaminazione e dell’incrocio tra diverse prospettive.
Gli eventi del festival avranno luogo nell’ex Hotel Miramare, che ha sposato il progetto, rendendolo ancora più ambizioso creando degli spazi d’interazione con i temi dell’iniziativa, a partire dalla mostra “Questa casa non è un albergo”.
Tutti gli eventi, esclusi i concerti, sono a ingresso libero.
Di seguito, il programma con una breve descrizione di ogni evento.
Sabato 27 febbraio
Ore 19 – Pre-Posizioni – Performance d’arte
Moto a luogo, moto per luogo, stato in luogo, moto da luogo. Potevamo puntare sui complementi, abbiamo scelto le preposizioni. Di a da in con su per tra fra. Perché è in movimento che ci s’incontra, prima di trovare una posizione. Chi è in viaggio?
Ore 20 – Ascolti con grammofono – a cura di Giuseppe Nicolò
Il fruscio della puntina, il sottofondo del disco che gira: dentro un grammofono antico si custodisce una valigia di suoni. Li scopriremo insieme, grazie alla passione e alla competenza di Giuseppe Nicolò.
Ore 21 – PERISCOPE feat. Dario Deidda in concerto
Orazio Maugeri sax – Alessandro Presti tromba – Toti Cannistraro piano – Gaetano Presti batteria – Dario Deidda basso
Gruppo italiano di comprovata esperienza che annovera la presenza di due grandi del jazz italiano e del pop d’autore come Dario Deidda e Orazio Maugeri (tra le collaborazioni: Francesco De Gregori, Pino Daniele, Fiorella Mannoia). La band propone una reinterpretazione di temi di Bill Evans, Billy Strayhorn, Charles Mingus
Domenica 28 febbraio
Ore 18 – Searching Rosarno: paesaggi sonori della Piana
Alla ricerca della Rosarno contemporanea, quella che sembra perduta tra chiusure e reciproche diffidenze. Alla ricerca delle impronte e dei segnali che, per usare le parole del compositore Schafer, ne costituiscono il paesaggio sonoro. Dalle voci di persone che il territorio, oltre che raccontarlo, lo vivono e lo ascoltano.
Incontro con: Angelo Carchidi – A di Città; Bruno Giordano – Amnesty International Gruppo Italia 292; Ousmane Thiam – staff Poliambulatorio Emergency Polistena. Modera Josephine Condemi
Giovedì 3 marzo
Ore 19 – Saudade fez um samba. Introduzione alla Musica Popular Brasileira – a cura di Giovanni Guaccero – compositore, docente Conservatorio “F. Cilea” Rc
“La saudade ha scritto una samba”, cantava João Gilberto nel 1959. Dopo quell’album, “Chega de saudade”, il mondo avrebbe scoperto la bossanova, in cui la samba si lega al jazz. Ma la saudade, che cos’è? Tra nostalgia e desiderio, viaggio tra i ritmi emotivi del cuore del Brasile. E non solo.
Ore 20 – Auto-Nómos. Performance artistica di Taciana Coimbra
Fogli di carta, pratiche, accumuli, routine. Un richiamo ad una presa di coscienza. Una provocazione al valore dell’oggetto artistico. Partendo da una parola: autonomia.
Ore 21 – TRIO DA PAZ play Jobim
Romero Lubambo chitarra – Nilson Matta basso elettrico – Duduka Da Fonseca batteria
Il Play Music Festival opsita la prima tappa del tour europeo del Trio da Paz. Formato da tre dei musicisti più quotati in Brasile, collaboratori di Antonio Carlos Jobim, il Trio da Paz è unico per la capacità di coniugare il jazz alla musica brasiliana. Fondato nel 1990 da Romero Lubambo, Nilson Matta e Duduka Da Fonseca, il trio ridefinisce il jazz brasiliano con interazioni armoniosamente avventurose, improvvisazioni audaci e ritmi abbaglianti. Tutti e tre sono riconosciuti maestri del jazz samba con curriculum impressionanti.
Sabato 05 marzo
Ore 17.30 – Senza Valigia: visioni incrociate – Mostra fotografica di Marco Costantino e Daniela Liconti
Approdi, tra Reggio Calabria e Lampedusa. Due porti, centinaia di volti, persone, storie diverse. Due diverse esperienze, in momenti e luoghi diversi, per immagini che rispondono ad una identica necessità: documentare una tragedia globale che ci appartiene e che sembra vederci tutti impotenti. Insieme in una mostra inedita, queste fotografie diventano complementari ad una narrazione di cui ci mancherà più di un frammento e molte verità. Da una parte gli sbarchi dei sopravvissuti, con tutto il carico intangibile che portano con sé; dall’altra le carcasse di barconi fatiscenti ammassati nell’area portuale di Lampedusa, e tutte le storie che contengono.
Ore 18 – Questo mare è pieno di voci: passaggi sullo Stretto
“Questo mare è pieno di voci e questo cielo pieno di visioni” scriveva Pascoli ai primi del ‘900. Da quali voci e da quali visioni è popolato lo Stretto contemporaneo? Viaggio tra gli attraversamenti letterari di Vittorini, Pasolini e D’Arrigo e l’esperienza di chi quotidianamente lavora sul fronte accoglienza, sia su quella che è stata definita “l’emergenza sbarchi” che sulle richieste di protezione internazionale
Incontro con: Davide Grilletto – Arci Provinciale Rc; Bruna Mangiola – Coordinamento Diocesano Rc; Massimo Barilla – Fondazione Horcynus Orca. Modera Josephine Condemi
Domenica 06 marzo
Ore 18 – Un bagaglio di suoni: la ricerca di Mimmo Martino
Non è semplice parlare di una persona che fisicamente non c’è più. Ma la valigia di suoni che Mimmo Martino ha lasciato è un bagaglio immenso, troppo grande e importante per non sentire la necessità di fermarsi a condividerlo ancora. Una ricerca che è andata molto oltre le etichette, musicali e non solo, dalle voci di chi di quella ricerca è stato testimone.
Interverranno: Simone Martino – attore; Giovanni Ladiana – sacerdote; Mario Lo Cascio – Mattanza; Paola Bottero – giornalista; Ezio Marrari – associazione Magnolia; Danilo Gatto – etnomusicologo; Fabio Macagnino – cantautore. Modera Josephine Condemi
Venerdì 11 marzo
Ore 18 – Collage in valigia: che rumore fa l’identità?
Un incontro per indagare quell’enigma che chiamiamo identità, tra assemblaggi, momenti di passaggio, tentativi di mettere insieme spunti diversi, conflitti sempre in agguato. Ci siamo chiesti che rumore fa, nella valigia dei suoni che portiamo dentro. Lo chiederemo a chi, per vie diverse, si pone la stessa domanda: perché si deve spostare o si è già spostato, perché si confronta con le esigenze di chi è andato via, perché studia i modi con cui questi spostamenti li rappresentiamo, ieri come oggi.
Incontro con: Alessandro Cartisano – Help Center Casa di Lena; Denise Celentano – Progetto Sud Altrove; Mauro Geraci – Università di Messina; Ali Ibrahim – Progetto Sprar Approdi Mediterranei. Modera Josephine Condemi
Sabato 12 marzo
Ore 20| Ascolti con grammofono – a cura di Giuseppe Nicolò
Il fruscio della puntina, il sottofondo del disco che gira: dentro un grammofono antico si custodisce una valigia di suoni. Li scopriremo insieme, grazie alla passione e alla competenza di Giuseppe Nicolò.
Ore 21 | BABA SISSOKO – Guest Luigi Masciari
Il blues nasce come evoluzione della musica tradizionale africana negli sterminati latifondi degli stati del Sud America. Dalla stessa radice, con evoluzioni differenti, nasceranno il jazz, il r&b, il rock. Il Play Music propone per la serata finale una formazione inedita che vede insieme sul palco Baba Sissoko, musicista simbolo del Mali, e Luigi Masciari, chitarrista rock-blues: per tracciare insieme questa musica di migrazione, di denuncia ma al contempo di speranza, chiamata Blues.
Domenica 13 marzo
Ore 10 | I suoni del Griot: incontro con Baba Sissoko
I racconti in musica e parole dei Griot, poeti e cantori che nell’Africa occidentale avevano il compito di conservare la tradizione orale degli antenati, dalla voce di un Griot contemporaneo d’eccezione.
Ore 11.30 | Risonanze #1: oggetti in viaggio
Risonanze #1 è la performance in progress del Play Music Festival, nata per accogliere, raccogliere e fare entrare in risonanza le nostre diversità. Ci sono degli oggetti che hanno per ciascuno di noi un senso o un sentimento particolare: oggetti che in qualche modo risuonano dentro, raccontando qualcosa della nostra storia, unica e irripetibile. Abbiamo immaginato di creare un’opera d’arte in progress, partecipata, formata dagli oggetti che ognuno accetterà di portare alle Officine Miramare, legati a un’esperienza o un’emozione. Ogni oggetto sarà sistemato dal proprietario in uno spazio pronto ad ascoltarne la storia, grazie alla collaborazione dei ragazzi de Il Cerchio dell’Immagine, che documenteranno le testimonianze in video per tutti i giorni del festival fino a sabato 12, in cui ognuno scambierà il proprio oggetto con quello di un’altra persona, accogliendone il vissuto.
Ore 12 | Soggetti Smarriti- Performance conclusiva
Per un viaggio che finisce, un altro ne comincia. Nessuna asta, per i nostri soggetti smarriti, ma la volontà di continuare a cercare e condividere tracce ed emozioni. Una valigia di suoni.