L’antica Kaulonia, bellezza e mistero della città sul mare

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I resti del Tempio Dorico

Tra i territori di Locri e Crotone, a Monasterace Marina (Reggio Calabria), si trova il sito archeologico dell’antica Kaulonia (in greco Καυλωνια), città magnogreca di origine achea, poi caduta sotto l’influenza di Crotone. Il nome “Kaulonia”, secondo la leggenda, deriverebbe da “Kaulon”, nome del figlio dell’Amazzone Clete, fondatrice della città e capostipite della stirpe di regine che ivi regnarono fino all’avvento del dominio della città di Pitagora. Stando al mito, sarebbe stato proprio “Kaulon” a ricostruire la città dopo la distruzione che seguì allo scontro con i crotoniati.

Nel VI secolo a.C. (560 – 535 a.C.) il suo territorio fu teatro della nota battaglia sul fiume Sagra, proprio fra le città di Locri e Crotone. La guerra fu vinta dai locresi, grazie all’aiuto di Reggio, che temeva un’espansione di Crotone in un’area contigua al suo territorio, e delle sue colonie di Hipponion e Medma.

Nel 388 a.C. Kaulonia fu posta sotto un duro assedio e poi distrutta ad opera di Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa.  Ricostruita da Dionisio il Giovane, finì poi sotto il dominio dei Campani di Reggio (280 a.C.). Nel 205 a.C. fu conquistata dai Romani e da allora non fu più abitata, restando soltanto una stazione di passaggio.

Nelle fonti (Tuc. VII, 25, 2) è ricordata per l’esportazione di legname, che veniva impiegato nell’industria navale.

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Cornice (sìma) del Tempio

L’attuale sito archeologico, che consta della cinta muraria, delle aree sacre, della necropoli e di parti dell’abitato, fu rinvenuto dall’archeologo trentino Paolo Orsi nei primi anni del ‘900. L’area, dunque, accanto alle zone destinate al culto, restituisce anche i resti di una parte dell’abitato dell’antica Kaulonia, dove sono visibili le fondazioni murarie degli edifici. Tra questi, il più importante è sicuramente quello denominato la “Casa del Drago”, dal magnifico mosaico d’epoca ellenistica, di due metri per uno, raffigurante un drago marino col dorso crestato e la coda di pesce, ritrovato ad un lato di una stanza pavimentata a mosaico, avente per motivo prevalente onde marine stilizzate. Sulla base della tecnica costruttiva e dei materiali utilizzati, si è convenuto che il mosaico risalga al III sec.a.C., quindi sarebbe il mosaico più antico della Calabria. Nel 2012 il “drago di Kaulonia” è stato riprodotto dall’artista Luigi Gallo su una grande parete del porto di Bahia Blanca, in Argentina.

Uscendo dalla cinta muraria, meritano una menzione i ritrovamenti sul colle Tersinale. Da qui provengono alcuni frammenti di terrecotte riconducibili alle diverse fasi di costruzione di un tempio di ridotte dimensioni. Tra questi, una cornice risalente al VI sec. a. C. ed altre della prima metà del V con grondaie a forma di testa leonina.

Il mosaico del Drago
Il mosaico del Drago

Di pregio anche le vestigia restituite dal mare, tra cui i resti maestosi di un tempio Ionico, che ora si possono ammirare presso il Museo di Monasterace.

Il Tempio Dorico, che si trova a circa 150 metri dal mare in prossimità del faro di Punta Stilo, costituisce senz’altro il monumento più importante dell’antica Kaulonia. Composto da sei colonne frontali e, molto probabilmente, da 14 colonne laterali, con la sua copertura in marmo pario, la sua datazione è fatta risalire al V sec. a.c..

Durante la campagna di scavi del 2013 sono stati portati alla luce nuovi pezzi della pavimentazione a mosaico della sala termale denominata la “Casa Matta”. Essi raffigurano un piccolo delfino, un altro drago ed un altro grande delfino che affronta il drago scoperto precedentemente.

Si può dire, infine, che il sito risulta, per molti versi, uno dei più interessanti tra quelli appartenenti ad antiche città della Magna Grecia, se non altro perché  talune scoperte e rinvenimenti in esso stanno contribuendo a riscrivere, riconsiderare, alcune parti della storia antica.

I tanti reperti rinvenuti negli anni presso il sito archeologico sono custoditi nel Museo Nazionale di Reggio Calabria e nel Museo  archeologico di Monasterace Marina nei pressi del Tempio Dorico. Tra i vari reperti, un posto di rilievo è riservato alle monete. Questo perché Kauolonia fu la prima città dell’antichità a coniare monete d’argento.

 

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