Piana Eco Festival: coesistenza felice tra cultura ed ecologia

Maurizio Pallante“La decrescita sarà l’antidoto per sconfiggere la crisi”: questa l’affermazione sicura e convinta di Maurizio Pallante, lo studioso che si fa portatore da diversi anni di concezioni e riferimenti tesi ad incidere su minori sprechi e consumi, ospite della prima giornata del Piana Eco Festival. Iniziato il venti luglio scorso all’interno del Teatro Comunale “Gentile” di Cittanova, il Festival è un importante manifestazione che si protrarrà fino a gennaio 2016. Il saggista Pallante ha tenuto una lectio magistralis sulla condizione economica e i benefici che si otterrebbero se si adottassero alcuni metodi elaborati nell’ambito della “decrescita felice”, movimento fondato da lui stesso.

Il Piana Eco Festival rappresenta un eccezionale organizzazione di eventi tesi a promuovere opinioni e pareri rispetto a temi fondamentali che rientrano nel “manifesto” dello stesso festival: ecologia, natura, cultura e benessere. A spiegare come si articolerà questa prima edizione del Piana Eco Festival è stato il direttore artistico Nino Cannatà che ha anticipato alcuni momenti culturali che incideranno sulla sensibilità comune riguardo l’importanza dell’ecosostenibilità.  Tra luglio e dicembre è prevista una rassegna di film, a settembre si terranno il laboratorio di “Arundo donax” – suoni di canna e quello di rigenerazione urbana; dall’11 al 13 settembre la villa comunale “Ruggero” di Cittanova ospiterà il villaggio ecologico con presidi informativi ed espositivi, incontri, dibattiti, laboratori, mostre. Un oggetto già citato, l’“Arundo donax” sarà protagonista nel corso dei mesi del festival. Di che si tratta? È la comune canna che si trova in abbondanza lungo i sentieri dei centri del sud, nelle campagne. Saranno spiegate le numerose applicazioni del piccolo arbusto, non solo le sue attuazioni rurali ma anche le proprietà energetiche e di design. E anche sotto il profilo musicale l’Arundo donax ha un suo utilizzo, ne ha dato prova il musicista polistrumentista Mimmo Morello suonando con alcuni strumenti come la zampogna e il flauto costruito con parti di canna.

Nella sua interessante lezione il professore Pallante ha descritto in maniera chiara cosa si intende per decrescita, troppo spesso connotata da accezioni negative. Il senso è quello di connotazione qualitativa piuttosto che quantitativa; lo studioso ha fatto alcuni esempi concreti: se c’è una crescita numerica di malati di cancro ovviamente non è parametro positivo, lo è invece se c’è una diminuzione quindi una decrescita. In ambito prettamente economico, Pallante ha parlato di quella che può essere denominata “obsolescenza programmata” ovvero la necessità, creata da un sistema consumistico distorto, che porta all’acquisto di un nuovo prodotto anziché sostituirne i componenti. Il professore Pallante, dopo aver citato alcuni concetti cari a Robert Kennedy, che aveva dedotto come tutte le cose che danno senso alla vita non fanno crescere il PIL, ha chiosato riportando le questione della decrescita felice ai giorni nostri, in rapporto con la politica italiana. Non c’è consapevolezza da parte della classe dirigente, secondo lo studioso, che propone invece di iniziare a realizzare le sue proposte in piccoli gruppi.

Il Piana Eco Festival coinvolge numerosi gruppi di persone e centinaia di cittadini, come coloro che sono intervenuti al convegno di apertura. E dulcis in fundo un altro grande ospite internazionale concluderà la serie di iniziative: Serge Latouche terrà una lectio magistralis a gennaio sulla scommessa della decrescita.