A San Basile, sulle tracce del monachesimo basiliano

1933129_10208701125594316_6093185107279477856_oA San Basile (Shën Vasili,  in arbëreshë), piccolo borgo albanofono di mille anime in provincia di Cosenza, si trova uno dei tre monasteri di rito greco-bizantino ancora esistenti in Italia. Parliamo del Monastero di Santa Maria Odigitria, costruito sulle rovine dell’antico Monastero di San Basilio Craterese, le cui origini risalivano all’anno mille, appartenente al novero delle infrastrutture eremitiche del monachesimo basiliano sviluppatosi nell’Italia meridionale nell’Alto Medioevo.

I Monaci Basiliani, com’è noto, aderivano all’Ordine monastico che si ispirava alla “Regola” di San Basilio (329-379), arcivescovo di Cesarea in Palestina, considerato uno dei primi e più importanti padri della Chiesa greca. In Italia, la presenza di monaci basiliani si registra già nel VI secolo, all’epoca dell’imperatore Giustiniano.

Una delle figure più note di monaci basiliani, peraltro legata alla Calabria, è quella di San Nilo di Rossano (900-1004), fondatore del Monastero di Grottaferrata, in provincia di Roma.san_basile_monastero

La sua posizione panoramica, tra le pendici del Pollino e la Piana di Sibari, ne fa un luogo estremamente suggestivo, ricco di fascino e di mistero, di carica spirituale. Secondo la tradizione, il termine “Craterese” dovrebbe essere messo in relazione alla presenza, nelle vicinanze del monastero, di un vulcano spento. Studi più recenti, tuttavia, propendono per una sua derivazione dalla parola greca “krateròs”, nel suo significato di “potente”.

Dal punto di vista artistico ed architettonico, merita senz’altro una menzione a parte l’annessa Chiesa, intitolata anch’essa a Maria Odigitria (“Maria la guida”). La sua struttura è a navata unica, sovrastata da una volta a botte, nella quale è raffigurata Maria in atto di proteggere il Monastero e la popolazione di San Basile.

Della Vergine è presente anche una statua nella nicchia della “Madonna della Misericordia”, alla sinistra dell’ingresso principale. Di grande valore artistico sono pure le tele sulle pareti laterali, l’iconostasi in legno di noce intagliato ed il pulpito anch’esso ligneo.

Maria Odigitria
Maria Odigitria

All’interno della Chiesa è possibile ammirare un affresco che raffigura il busto di una madonna vestita di azzurro sotto il mantello rosso, con la testa coronata, da cui scende fin sulle spalle un velo verde chiaro, sullo sfondo di una grande aureola giallo oro.

Si tratta di un frammento dell’affresco dell’antico cenobio di San Basilio, esistente già da almeno tre secoli e salvato nel XIII secolo, raffigurante proprio Maria Odigitria.

Nel corso del Novecento, il complesso ha subito numerosi rimaneggiamenti ed interventi di restauro, anche per l’istituzione del Piccolo Seminario Italo-Albanese “Benedetto XV”, appartenente all’Eparchia di Lungro, e di una 981222_10208701124834297_3225412119723907803_obiblioteca, dove sono raccolti oltre 8.000 volumi di gran pregio, a carattere letterario, storico e religioso.

Oggi, all’interno del monastero, si svolgono periodicamente convegni, presentazioni di libri e giornate di ritiro spirituale per il clero diocesano e per i giovani. Per tutti gli appassionati d’arte e di storia, un luogo da visitare.

 

@ Si ringrazia Innocenzo Bellizzi per le foto