Al Salone Internazionale del Restauro di Ferrara i progetti di restauro del Kouros di Rhegion e dei corredi di Canale Ianchina

Anche il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ha partecipato al Salone Internazionale del Restauro di Ferrara. La manifestazione, giunta ormai alla sua XXVII edizione, è una delle più importanti del settore nel panorama fieristico nazionale e internazionale, e affronta temi legati all’economia, alla conservazione, alle tecnologie e alla valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali. Il MArRC è stato presente nello stand del Ministero della Cultura con la presentazione dei risultati degli interventi conservativi sul magnifico Kouros di Rhegion e su alcuni dei reperti più significativi dei corredi funerati scoperti nelle necropoli locresi di loc. Canale, Ianchina e Paterriti.

«Assicurare la conservazione delle opere – commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – deve essere l’impegno di ogni istituto culturale, sancito anche dalla nostra Costituzione. Da anni il MArRC opera in questo senso, sia nell’ambito del proprio laboratorio di restauro, sia con il supporto di professionisti esterni. Così, migliaia di reperti sono stati riportati “a nuova vita” dalle mani esperte dei restauratori e molti di essi sono stati presentati in occasione di eventi e mostre temporanee. Al Salone Internazionale del Restauro di Ferrara abbiamo deciso di presentare due dei progetti più significativi dello scorso anno: il restauro del Kouros di Rhegion, che si è svolto in un “cantiere aperto” al pubblico, appositamente allestito in Piazza Paolo Orsi, e il restauro di alcuni reperti dei corredi funerari di una delle più antiche necropoli locresi. Due interventi di cui andiamo molto fieri, perché sono stati anche l’occasione per svolgere ricerche scientifiche e approfondite indagini diagnostiche. Entrambi i progetti – conclude Malacrino – si sono svolti con il coordinamento del Funzionario restauratore Barbara Fazzari, che ringrazio per l’impegno e l’elevata professionalità».

Il Kouros di Rhegion è tra le opere più importanti del percorso espositivo del Museo, collocato accanto all’ingresso alla sala dei Bronzi di Riace e di Porticello. Realizzato intorno al 490 a.C., questo capolavoro della statuaria tardoarcaica è stato oggetto dell’intervento eseguito dalla ditta “Sante Guido Restauri”, nell’ambito del prestigioso progetto “Restituzioni” promosso e sostenuto da Intesa Sanpaolo. Il progetto ha previsto anche una campagna diagnostica non invasiva grazie alla sinergia con il Dipartimento MIFT dell’Università di Messina e con la ditta Mantella Diagnostica Arte.

Il secondo progetto ha riguardato una parte significativa dei reperti afferenti ai ricchi corredi funerari della necropoli locrese di loc. Canale, Janchina e Patarriti, e ha coinvolto ditta “Adduci Restauri”. L’intervento conservativo ha interessato numerosi oggetti in bronzo, ferro, ambra, osso, ceramica e pasta vitrea. Il minuzioso restauro ha permesso la ricomposizione degli oggetti frammentati e in alcuni casi anche la scoperta di motivi decorativi, di tracce d’uso e di particolari tecnici finora celati da ossidazioni e concrezioni terrose.

«Il Salone Internazionale del Restauro – dichiara la dott.ssa Fazzari – è certamente un’ottima vetrina per presentare e condividere le attività e gli interventi conservativi svolti all’interno del Laboratorio di restauro del MArRC. Si tratta di un’occasione per illustrare le sinergie che si vengono a creare con le diverse ditte ed enti di ricerca, nonché di un interessante luogo di scambio tra professionisti che lavorano nell’ambito dei beni culturali sia nel pubblico che nel privato».