Il confino a Ustica di Antonio Gramsci nel docufilm made in Calabria

gramsci-44-locSarà presentato per la prima volta il prossimo 23 gennaio al Cinema “De Seta” di Palermo “Gramsci44”, il film documentario prodotto dalla società calabrese RamFilm, dedicato alla storia del confino a Ustica di Antonio Gramsci.

L’intellettuale comunista trascorse 44 giorni  tra il dicembre 1926 e il gennaio 1927 nella piccola isola siciliana a largo di Palermo. Insieme agli altri dissidenti politici, tra cui Amadeo Bordiga, riuscì ad organizzare una scuola per insegnare a leggere e a scrivere ai pescatori e alle loro famiglie, nella maggior parte analfabeti.

Una storia rimasta a lungo nascosta, ma conservata gelosamente nelle memorie della gente del luogo e ricostruita oggi tramite le testimonianze dirette e indirette dal giovane regista calabrese Emiliano Barbucci. Nei suoi studi antropologici dedicati alla vita nelle isole italiane, il cineasta si è imbattuto quasi per caso nella vicenda, notando tra gli abitanti una solida tradizione comunista e l’abitudine a chiamarsi tra loro “compagno”.

Una memoria intensa, per gli isolani, “confinati” nella geografia e nella storia, fermi allora in un tempo immobile rotto all’improvviso dall’incontro con quegli uomini sbarcati in catene sulla loro terra. Una vicenda che avrebbe segnato le loro vite, costrette in precarie condizioni, tra miseria, ignoranza, solitudine. Nella vicinanza di intellettuali come Gramsci la popolazione trovò una forma di riscatto, ricambiando la loro opera con l’accoglienza e l’ospitalità tipica della gente del sud. Così come un riscatto fu per il segretario del partito comunista, costretto a “tacere” da un governo autoritario e liberticida, essere vissuto in mezzo alla gente per la quale lottava e aver dato loro l’unico vero strumento per il cambiamento, la cultura. Pochi giorni di semi-libertà per Gramsci, prima di essere condannato a vent’anni di carcere dal regime fascista ed essere incarcerato fino quasi alla morte, avvenuta nel 1937.

Una ricostruzione accurata, che dà conto della storia passata attraverso la finzione cinematografica e affida al vivido racconto dei protagonisti di allora il ricordo e la riflessione. Un’autenticità che traspare nella fedele ambientazione nell’isola di Ustica, dove le riprese sono avvenute proprio tra il dicembre 2013 e il gennaio del 2014 per conservare l’atmosfera dell’isola in inverno.

Il regista Emiliano Barbucci con il direttore della fotografia Daniele Ciprì
Il regista Emiliano Barbucci con il direttore della fotografia Daniele Ciprì

Tante le collaborazioni prestigiose per la piccola produzione, che ha ricevuto il finanziamento della Sicilia Film Commission. Volto e voce di Antonio Gramsci è l’attore cosentino Peppino Mazzotta, noto al grande pubblico come il Fazio della fortuna serie televisiva “Il commissario Montalbano”. Ma il film si avvale anche di due attori calabresi, al contempo anche produttori del film, Americo Melchionda e Maria Milasi, e della fotografia del maestro Daniele Ciprì. Ad affiancare Barbucci come co-sceneggiatore anche Emanuele Milasi.

Un altro importante progetto per la società di produzione calabrese, particolarmente attenta ai temi storico-sociali. Nel 2008 aveva prodotto il cortometraggio diretto dal maestro documentarista Vittorio De Seta “Articolo 23”, sul tema del lavoro e dell’emigrazione, per il progetto “All Human Rigts for All”; con un altro cortometraggio, “L’umanità scalza”, nel 2011 ha ottenuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero.

Il trailer al link: https://www.youtube.com/watch?v=nw2JYO4uPr4