Montegiordano: per una vacanza fuori dal tempo, tra mare e collina

Un luogo molto caro a Pitagora di Samo che veniva a ristorarsi in questo borgo rurale durante i suoi spostamenti tra Crotone e Taranto. Parliamo di Montegiordano, un paesino in provincia di Cosenza già abitato in epoche remote – addirittura il primo nucleo abitativo risalirebbe al IV secolo a.C. – come testimoniano gli importanti ritrovamenti archeologici avvenuti in questo territorio, di epoca romana e greca.

Ringraziamo ancora una volta i nostri fan che hanno segnalato alla nostra redazione questo luogo suggestivo, contraddistinto da paesaggi incantevoli, quiete, relax e anche storia!

Ideale per chi vuole andare al mare di giorno, ma godersi la tranquillità di sera, Montegiordano è suddiviso in due nuclei abitativi: la frazione Marina, adiacente alla costa jonica, con uno stupendo lungomare lungo 2 km e altrettanti km di spiagge libere, con campi da beach volley e beach soccer e il centro storico a 650 ms.l.m..Un borgo seicentesco, che offre vicoli caratteristici e che negli ultimi anni si è distinto come “paese dei Murales” grazie al lavoro di alcuni artisti locali, tra tutti Franco La Teana. I Murales riprendono la storia del borgo e le radici calabresi, mentre alcune stradine sono state decorate a tema, come la via dell’amore.

Famoso per l’accoglienza dei suoi abitanti, Montegiordano è un paese fuori dal tempo. Diversi i palazzi storici: casa Formichella, della fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, al cui interno è visibile un pozzo e due archi in pietra; casa Manera, del XVII secolo, con un portale con blocchi megalitici sul quale campeggia un lucernaio in pietra (sotto la scala d’ingresso è visibile un pozzo a muro); casa Meo, antico palazzo nobiliare con interessanti particolari architettonici; casa Blefari con un portale in pietra e mattoni e un atrio con una piccola scalinata granitica.

Più a valle, a Piano delle Rose, sorge un castello seicentesco, edificato dai Pignone del Carretto, come residenza invernale e di caccia. Il castello è dotato di vasti locali, una volta adibiti a stalle e magazzini, disposti attorno ad un bel cortile pavimentato a massicciata, con pozzo centrale. Una scala ed un ampio arco a tutto sesto, danno accesso al piano superiore.

A testimoniare l’antica origine del centro, nel 1980, sulla cima di una collina isolata in località Menzinara, è stata scoperta una grande fattoria risalente al 350-280 a.C., a corte quadrata, dove oltre all’attività agricola e pastorale vi si praticava la filatura e tessitura della lana. La costruzione è da attribuire alla popolazione dei Lucani, come attestano alcuni graffiti in lingua osca sui vasi. L’edificio scavato aveva forma quadrata di 22 metri per lato, con sette grandi vani di varia ampiezza disposti attorno ad un cortile centrale scoperto, collegato con l’esterno mediante un largo corridoio. La struttura è realizzata con ciottoli di fiume uniti a secco, che compongono lo zoccolo delle pareti; l’alzato era in mattoni crudi; la copertura era di tegole piane e coppi. Sul lato occidentale del cortile le tegole di gronda erano decorate con teste di leone. Diversi i reperti rinvenuti in quest’area, tra cui alcuni pithoi, alari, vasi e un gruzzolo di monete del III sec a.C., ora custodite nel Museo di Reggio Calabria.

Montegiordano merita sicuramente una visita!

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