Visite guidate al Parco Archeologico di Castiglione di Paludi (CS)

La Calabria è una terra antica e il Parco Archeologico di Castiglione di Paludi, in provincia di Cosenza ne è una vivida testimonianza. Domenica 26 settembre sarà possibile andare alla scoperta di questo antichissimo insediamento umano, grazie alle visite guidate organizzate nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2020. A fare da ciceroni saranno i Funzionari Archeologi della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Provincia di Cosenza che, insieme all’Amministrazione Comunale di Paludi, ente proprietario del Parco Archeologico, si sono resi promotori dell’iniziativa.

Il sito archeologico di Castiglione di Paludi costituisce una delle più importanti e meglio conservate testimonianze di architettura militare della Magna Grecia. A renderlo estremamente affascinante è poi l’articolato intreccio tra storia e leggenda che vi aleggia. Straordinaria è la mole di dati che ancora giacciono “sepolti” al di sotto del manto erboso che riveste il Parco e che solo in minima parte è possibile apprezzare attraverso le vestigia del poderoso circuito murario che, con torri, porte e camminamenti si impone alla vista del visitatore e lo accompagna come silenziosa guida durante tutto il percorso all’interno del Parco.

Suggestivo anche il luogo: il sito sorge su un’altura (334 m. s.l.m.) articolata in due aree dalla sommità pianeggiante e collegate tra loro da una sella centrale. Il Pianoro Nord si affaccia sulla costa, il Pianoro Sud si protende in direzione del paese di Paludi e dell’entroterra montuoso.L’altura, per effetto dell’erosione dei corsi d’acqua, ha assunto nel tempo una posizione isolata rispetto alle vicine colline, difesa da alti dirupi.

Il sito fu frequentato a lungo, dal IX al III sec. a.C. La fase più antica è documentata da una necropoli enotria (IX-VIII sec. a.C.), con sepolture a inumazione in fosse coperte con cumuli di pietrame, rinvenuta sulla vicina Piana Agretto.

Consistenti sono i resti di età ellenistica: al IV-III sec a.C. si data l’abitato fortificato dalla imponente cinta muraria. Sull’identità del popolo che fondò e abitò questa città, di cui si ignora il nome antico, gli studiosi non sono ancora concordi: secondo i più, a vivere a Castiglione furono i Brettii, l’ethnos italico che nel 356 a.C. si costituì in confederazione indipendente con capitale (metropolis) Cosentia (Cosenza). A giudizio di altri, la tecnica di costruzione delle mura e la regolarità geometrica dell’impianto urbano sono indizi di un’origine greca della città.

A questo si aggiungano i resti dell’edificio connotato come “teatro” e del cosiddetto “lungo muro” , che accolgono il visitatore subito dopo l’ingresso al Parco e la cui scoperta, nel corso degli anni Cinquanta del secolo scorso, ha permesso di riconoscere nel sito di Castiglione di Paludi, un abitato fortificato databile tra il IV ed il III sec. a.C. abitato dalle popolazioni indigene (Enotri) che, furono annientati dall’arrivo degli Achei, fondatori, nell’ultimo quarto dell’VIII sec. a.C., della polis greca di Sibari.

Ma il Parco di Castiglione di Paludi non è solo questo, perché all’interno di esso il visitatore può muoversi tra i resti delle case private, espressione di una comunità che ha appreso dai Greci anche l’arte di costruire gli spazi domestici e soprattutto l’organizzazione urbana delle superfici destinate alle aree abitative, con una grande strada (plateia) che, intersecandosi ad angolo retto con strade minori (stenopoi), creagli isolati in cui si dislocano le abitazioni private.

Il 26 settembre, dalle 10.00 alle 14.00, sarà possibile approfondire la storia di questi luoghi, andare indietro nel tempo e vivere un’esperienza unica di scoperta del nostro grande passato.