La realtà museale della Calabria è stata descritta per la prima volta in occasione della realizzazione del primo censimento regionale che ha delineato la situazione del patrimonio museale al 2005. Allo stato attuale resta la sola base completa e ufficiale di conoscenza. Secondo i dati disponibili del censimento, nell’anno 2005 il patrimonio museale calabrese contava in totale 165 musei.
Nel 2011 il Settore Cultura della Regione Calabria pubblica i dati di un secondo censimento regionale che fotografa la realtà museale della Calabria al 2010.
Da un confronto dei due censimenti emerge una crescita molto rilevante dei musei in particolare dei musei civici.
Sempre nel 2010 era stato fatto un passo importante con il progetto IRESUD finanziato dal CNIPA per favorire l’integrazione dei servizi erogati dalle amministrazioni centrali e locali nelle regioni del Mezzogiorno creando vantaggi per i cittadini derivanti dalla “dematerializzazione”.
Il progetto IRESUD in Calabria ha riguardato il settore dei Beni Culturali e si proponeva in particolare di digitalizzare il patrimonio museale con criteri ICCD per creare un sistema di consultazione rapido ed efficace, creare un portale dei Musei della Calabria e metterli in rete dotandoli di infrastrutture tecnologiche.
Il Portale Unico realizzato (http://www.iresudcalabria.it) mette in rete e censisce 42 Musei (18 civici, 9 statali, 7 ecclesiastici, 5 privati, 3 provinciali), mentre la digitalizzazione del patrimonio museale con criteri ICCD – consultabile sul sito all’interno di uno spazio di ricerca – è stata effettuata su 13 Musei (8 statali e 5 civici). Il portale attualmente non risulta più aggiornato dal 2016.
Per delineare un quadro conoscitivo più aggiornato sui musei in Calabria, pertanto, occorre fare riferimento ai risultati della ricerca dell’ISTAT – Istituto Nazionale di Statistica – sui musei italiani, le aree archeologiche e i monumenti in Italia anno di riferimento 2017.
La Calabria, secondo i risultati della ricerca dell’Istat, presenta un numero di istituti della cultura che compongono l’offerta culturale calabrese pari a 178 tra musei pubblici e privati, parchi archeologici, monumenti e complessi monumentali: 155 musei, 12 parchi archeologici e 11 monumenti e complessi monumentali.
La ricerca ISTAT ci mostra una fotografia chiara, anche se non esaustiva, del settore museale in Calabria e ci offre un utile bagaglio di informazioni e conoscenze da cui partire per definire una corretta gestione delle potenzialità di sviluppo culturale e per orientare politiche pubbliche di valorizzazione dei territori che sostengano e promuovano il sistema museale come asset fondamentale di sviluppo regionale ed in particolare per la valorizzazione dei piccoli centri.
I dati della ricerca indicano che i musei in Calabria sono per lo più comunali: su 178, sono ben 82 quelli gestiti dai comuni, mentre al secondo posto per tipo di gestione figurano i musei ecclesiastici (21), e quindi quelli gestiti dal Ministero dei Beni Culturali (20). I meno frequenti sono i musei gestiti da fondazioni (5), mentre sono 6 i musei provinciali, 16 sono gestiti da associazioni , 6 da privati cittadini o altre strutture private (3). Ci sono poi 3 musei gestiti da scuole e università.
I visitatori che nel 2017 si sono recati nei musei calabresi sono stati 1.228.717 (492.299 in quelli statali, 736.418 in quelli non statali). Si tratta per lo più di musei piccoli e se si includono anche il 25,3 % dei musei di cui non si conosce il numero dei visitatori, il 57,8% non arriva a contare un afflusso di almeno 10.000 visitatori (sono il 33,1 % quelli visitati da un pubblico tra le 1.000 e le 10.000 persone, e il 24,7 % quelli che in un anno contano meno di 1.000 visitatori). Solo lo 0,6% dei musei segna più di 100.000 visitatori (nessun museo ne fa più di 500.000), mentre i musei che contano tra i 10.000 e i 100.000 visitatori sono il 16,3%.
La Calabria è quintultima in Italia per numero di visitatori, seguita dalla Valle d’Aosta (898’077), la Basilicata (404.037) l’Abruzzo (342.885) e il Molise (150.893).
I musei a carattere etnografico e antropologico risultano i più numerosi (19,1% degli istituti censiti), seguono quelli di archeologia (12,4%) e tematici e specializzati (10,1%) a cui si aggiungono quelli di arte moderna e contemporanea (9,0%) e di arte antica (8,4%), di scienze naturali (6,2%) e quelli di storia (5,1%). I musei di “Religione e culto (oggetti liturgici e devozionali)” rappresentano il 12,4%.
Sono ancora pochi i musei dotati di un regolamento interno (43,8%), di carta dei servizi (24,7%) e di rendiconto contabile (18%) specificamente dedicato alla descrizione dei costi di funzionamento e dei ricavi. La maggioranza dei musei aprono a orari prestabiliti (69,1%) e/o prevedono anche aperture su richiesta (62,9%). Nel complesso, i musei calabresi hanno aperto al pubblico in media 5 giorni alla settimana, e sono il 72,8% quelli che aprono almeno 24 ore alla settimana. Sono invece 73,6% i musei che aprono almeno 100 giorni all’anno (ovvero almeno 1 giorno su 3).
In riferimento alle attività, sono il 44,9% i musei che hanno organizzato mostre e il 57,9% quelli dove vengono svolte attività educative. Non è ancora molto diffusa la pratica dell’affitto ai privati: solo il 16,9% dei musei ha concesso le proprie sale.
Pochi i musei che fanno ricerca (29,8%) e sono soltanto il 5,1% i musei che permettono di acquistare i biglietti online. Meglio le percentuali di presenza sui social, ma sono più della metà i musei che non hanno una presenza sulle reti sociali.
Per ciò che concerne le statistiche sul lavoro, i 178 istituti museali calabresi impiegano 786 lavoratori, 288 dei quali impiegati nei siti statali. Ogni museo ha in media 6 impiegati, e sono mediamente 14 negli istituti statali e 4 nei musei non statali.
Sono 101 i musei che fanno largo uso di volontari: ce ne sono 179 (uno ogni quasi quattro lavoratori, e il 43,6% dei musei ne ha almeno uno, mentre esiste addirittura un 2% di musei dove sono impiegati mediamente più di 20 volontari), a cui s’aggiungono i 99 operatori del Servizio Civile Nazionale (solo il 25,7% dei musei impiega gli operatori del SCN).
Tracciando un quadro delle principali figure professionali su cui si basa l’attività museale solo il 32,6% ha un Direttore e solo il 20,8 % ha un Curatore scientifico.
Un dato particolarmente significativo conferma che solo il 23,6% dei musei calabresi fa parte di reti o sistemi museali organizzati, che comprendono altri musei, o istituti assimilabili, per condividere risorse umane, tecnologiche e/o finanziarie.
Sul piano degli interventi, solo il 10,7 % dei musei ha attuato interventi di miglioramento sismico dell’edificio, il 37,1 % prevede un piano di sicurezza ed emergenza, il 30,3 % è inserito nel piano di protezione civile comunale e il 22,5% ha svolto corsi di formazione del personale sulla sicurezza di beni e persone. Infine, nel 2017 il 22,5 % dei musei calabresi ha ricevuto contributi pubblici, mentre solo il 13,5 % ha ricevuto finanziamenti da parte di privati, e il 12,9 % ha ottenuto ricavi dalla vendita di servizi aggiuntivi al pubblico.
Dalla ricerca ISTAT emerge un tessuto museale molto debole e d’altronde è rilevante che la maggior parte dei musei non possieda i requisiti minimi funzionali previsti per accedere al Sistema Museale Regionale introdotto nella legislazione regionale con la Legge n. 31/1995 Norme in materia di musei degli Enti locali e di interesse locale.
Pur essendo stata emanata nel 1995 la legge regionale n. 31 è entrata effettivamente in vigore solo nel 2010 e solo nel 2016 sono state approvate con la DGR n. 248 le Procedure di riconoscimento dei Musei in Calabria. I musei riconosciuti provvisoriamente dalla Regione Calabria potranno godere in particolare della possibilità di accesso ai finanziamenti regionali unicamente per i progetti finalizzati al conseguimento degli standard di qualità mancanti, del riconoscimento dell’identità del museo come istituto autonomo operante sul territorio e la possibilità di partecipazione a campagne di comunicazione e promozione a cura della Regione Calabria.
La DGR n. 248/2016 ha riconosciuto nel Sistema museale regionale 16 musei, a cui si aggiungono altri 13 musei che hanno ottenuto il riconoscimento provvisorio con successivi atti di Giunta. Pertanto allo stato attuale sono 29 i musei riconosciuti e facenti parte del Sistema museale regionale (14 in provincia di Cosenza – 1 in provincia di Crotone – 7 in provincia di Catanzaro – 2 in provincia di Vibo Valentia – 5 nella Città Metropolitana di Reggio Calabria).
Il 4 aprile 2018 è stato pubblicato il Decreto ministeriale del 21 febbraio 2018, recante «Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema museale nazionale». Al Sistema possono accedere, oltre ai luoghi della cultura statali (art. 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio), anche musei e luoghi della cultura non di appartenenza statale, pubblici o privati, su base volontaria e mediante un sistema di accreditamento definito nel decreto. Il Sistema Museale Nazionale non annulla i sistemi museali regionali e sono fatte salve le normative regionali in materia di musei.
L’articolo 4 DM 21 febbraio 2018 n. 113 che disciplina il coordinamento del Sistema museale nazionale con i sistemi di accreditamento o riconoscimento regionali e provinciali, chiarisce che nelle Regioni e Province autonome dotate di un sistema di accreditamento o riconoscimento basato su livelli di qualità equiparabili a quelli fissati dal decreto, i musei e i luoghi della cultura accreditati a livello regionale o provinciale sono automaticamente accreditati a livello nazionale. L’equiparazione dei livelli di qualità è verificata da una commissione ministeriale e riconosciuta dalla Direzione Musei su istanza delle Regioni o Province autonome interessate.
La Direzione Musei è la struttura del MIBACT che coordina le politiche di gestione, fruizione e comunicazione dei musei statali a cui afferiscono i 17 Poli Museali, i 8 parchi archeologici di interesse nazionale, i 31 musei autonomi di interesse nazionale e i Musei Statali. In Calabria sono presenti 4 Musei Statali afferenti alla DG Musei e 18 Musei Statali afferenti al Polo Museale della Calabria, 1 Parco Archeologico Autonomo Parco archeologico di Sibari e 1 Museo Autonomo il Museo Archeologico di Reggio Calabria.
Dal quadro su delineato emerge il ricco e importante patrimonio culturale che la Calabria possiede ma che necessita di essere valorizzato partendo da una programmazione più attenta che preveda una sistemazione organica di tutto il settore.
In prospettiva futura occorre soprattutto lavorare per rafforzare la capacità delle istituzioni museali (in particolare musei civici, privati e ecclesiastici) di organizzarsi in rete, per promuovere sinergie attraverso l’integrazione di risorse e servizi e conseguire vantaggi in termini di visibilità e di maggiore efficienza; supportare e guidare, nella fase di accreditamento al Sistema museale regionale e nazionale, le istituzioni museali più piccole che assumono sempre più importanza in merito alla conservazione della memoria e delle tradizioni, alla tutela e valorizzazione del patrimonio locale e alla promozione delle tipicità e del paesaggio nel quale operano. Caratteristiche che li distinguono dai grandi musei, ma che al contempo ne sottolineano la specificità.