In Calabria il Museo del Peperoncino, unico al mondo

La Calabria, custode di una storia piccante, quella dedicata a sua maestà il peperoncino. Vessillo della nostra gastronomia, promosso a portafortuna, ornamento di balconi e terrazze, dal 2002 ha una casa tutta sua: il museo del peperoncino. Unico al mondo! Dal 2016, inoltre, fa parte dell’associazione nazionale piccoli musei.

Si trova nel centro storico di Maierà, antico borgo vicino Diamante (in provincia di Cosenza), capitale del peperoncino e madrina del prestigioso Festival del Peperoncino, dedicato proprio al diavolicchio, una delle più diffuse varietà coltivate sulla costa tirrenica cosentina.

Realizzato e promosso dall’Accademia nazionale del peperoncino di Diamante, il museo è allestito all’interno di palazzo Ducale, di proprietà dell’amministrazione comunale che attualmente lo gestisce, mettendo a disposizione, in modo volontario, il proprio personale per le visite guidate.

Sì perché, nonostante le piccole dimensioni, il museo custodisce oltre 6.000 anni di storia e rappresenta un viaggio che, dalle Americhe, dove fu scoperto da Cristoforo Colombo, percorre l’Europa e il mondo, per attecchire nella nostra terra. Alfiere d’intercultura, a lui sono stati dedicati nel tempo oggetti e forme d’arte. Il museo ha raccolto, grazie al minuzioso lavoro dell’Accademia, oltre 2.000 oggetti, dando vita a un’esposizione originale e interessante che si snoda in più sezioni:

–              Pubblicità e fantasia di ogni giorno, dove si trova la collezione di salse più famose provenienti da ogni parte del mondo, donata al museo dal Generale Carlo Spagnolo – Primo Cavaliere di Sua Maestà il Peperoncino;

–              La “Collezione di Uova Pic”, create nell’ambito del concorso ideato dal museo Ovo Pinto, situato a Civitella sul Lago, con il quale il museo è gemellato. In questa stessa sezione è possibile trovare anche vari prodotti realizzati con sua maestà il peperoncino. Profumi, bagno-schiuma, accendini, il “PeperoncinoSpray” realizzato da Emiliano Cirillo con bombolette spray (utilizzati per alcuni Murales di Diamante), i quadri ed i manifesti delle pubblicità, il costume di carnevale, il peluche e i festoni a peperoncino, e tante altre curiosità. Interessanti e colorati risultano essere i manifesti delle campagne Pubblicitarie del gruppo Paolo Carone Italia;

–              Satira con le “Vignette sul Ring”, nata dall’intuizione piccante del famoso vignettista Gianfranco Passpartout. Novità in assoluto è la Collezione “Walt Disney Pic” realizzata con l’arte della pirografia della Signora Fiorella;

–              Ceramica & Peperoncino, con la “Tazzina Pepita” che la fa da padrona. Una curiosa tazzina, realizzata nel 2014 dall’artista Franco Saporito. Sono esposti anche capolavori in ceramica d’importanti artisti e diversi pezzi, sempre in ceramica, prodotti da alcune aziende.  Non passa inosservato il Presepe Pic in Miniatura realizzato dalla famiglia Tiscione di San Gregorio Armeno (Na), la patria dei presepi;

–              Hot (vietata ai minori di 14 anni), che ospita lo spazio Eros & Kamasutra e i dipinti di Francesco Cirillo.

Si entra nel vivo, quindi, della parte “culturale” del viaggio, con “La via del peperoncino”. Con l’ausilio di mappe, fotografie, disegni e testimonianze storiche viene raccontata la storia ancestrale di questa pianta che sembra, addirittura, fosse coltivata già 5.000 anni prima di Cristo.

Ne ha fatta di strada sua maestà il peperoncino!

Non parliamo solo di chilometri, ma anche di un’evoluzione storica – culturale che dall’originale Axi, il nome con cui veniva chiamato il peperoncino dagli indigeni conosciuti da Colombo, ha preso differenti nomi, attecchendo in tutti i continenti, dando vita a varietà molto diverse le une dalle altre. Grazie all’esposizione delle varietà di peperoncino esistenti al mondo e la relativa scala di piccantezza, potremo imparare a riconoscerne fattezze e virtù.

La sala Quadri e la Proiezione in tv della filiera del peperoncino e delle immagini del festival ci permetterà di osservare con lo sguardo altrui questa pianta-icona. Si tratta di un’anticamera al viaggio del gusto. La sezione Aziende & Gastronomia offre l’esposizione del peperoncino in tutte le salse, prodotte, trasformate e commercializzate da numerose aziende. C’è anche un angolo dedicato a Cioccolato & Peperoncino, un connubio dei sensi eccezionale.

Dopo questo viaggio sinestetico, inebriati di rosso piccante, vi raccomandiamo di girovagare per il centro storico di Maierà. Posizionato a 360 metri sul livello del mare, offre un’incredibile vista sulla Riviera dei Cedri, mentre le case appaiono abbracciarsi le une alle altre, poggiate come sono sulle cosiddette Scivole (rocce).

A questo panorama suggestivo si uniscono altrettante bellezze storico-artistiche, come la “Porta Grande” o “della Terra” che un tempo rappresentava proprio l’ingresso dell’antico borgo; la cosiddetta “Guardiola” da dove si vigilava sulla comunità intera; la Chiesa Madre di Santa Maria del Piano, costruita per volere di Carlo I d’Angiò nel 1534 e successivamente ampliata; la “Grotta di San Domenico”, un tempo dimora di dei monaci basiliani.

Sarà senz’altro una visita intensa, briosa e… piccante!

Il museo è aperto dal 15 giugno al 15 settembre dalle ore 18:00 alle 22:00. Negli altri mesi dell’anno i gruppi e le comitive possono concordare i giorni e gli orari delle visite telefonando al Comune di Maierà (tel. 0985889102) e all’Accademia Italiana del Peperoncino (tel. 098581130).

Inoltre è possibile rivolgersi a Diego Granata, referente dell’amministrazione, chiamando al 3478843613.