Da un incontro partecipato tra Comune e giornalisti nasce la visione dell’identità di una nuova Reggio

Si è svolta stamattina a Palazzo S. Giorgio una riunione pensata e voluta dal vicesindaco del Comune di Reggio Calabria, Tonino Perna, con i giornalisti del territorio.

“Un’iniziativa insolita”, così è stata definita dagli stessi giornalisti convocati a Palazzo per essere intervistati dal prof. Perna.

Le domande poste per l’occasione sono state fondamentalmente due: cosa significa fare il giornalista a Reggio Calabria e qual è la visione presente e futura della città.

All’incontro hanno partecipato le principali testate reggine.

Ne è emerso un quadro alquanto chiaro sulle difficoltà affrontate dalla categoria giornalistica negli ultimi anni che ha visto da una parte diminuire drasticamente le testate cartacee locali, da 4 a 2 (cit. Arcidiaco), e dall’altra, ridimensionare il lavoro stesso dei giornalisti, in particolar modo dei cronisti, per lo scarseggiare delle risorse finanziarie che ha influito negativamente anche sulle modalità e qualità del lavoro svolto.

I problemi legati alla categoria sono ben noti e non è questo l’ambito e il tavolo per discuterli – è intervenuta Emilia Condarelli di Rtv – il Comune non è l’ente proposto a risolverli.

È vero, ma è anche importante capire in quale situazione si trovano a lavorare i giornalisti reggini, perché questo incontro pone le basi per l’inizio di un dialogo, non a senso unico, ma bilaterale, per arrivare a una visione comune di città, dove i problemi dell’uno sono anche i problemi dell’altro, e solo così può iniziare un progetto forte di rinnovamento.

Un uomo da solo non può cambiare le cose” interviene Perna e continua “è necessario costruire insieme una visione di città futura e costruire un pezzo alla volta la città che vogliamo”.

Alla base delle diverse prospettive di città, due concetti strettamente legati sono emersi più volte durante il dibattito: divisioni e identità.

Identità, perché alla base di una visione di città presente e futura, manca un’identità di riferimento, perché nel DNA della città sussistono da almeno un secolo troppe divisioni, a tutti i livelli. “La città di Giufà” l’ha definita Papalia de Il Quotidiano. “Le divisioni politiche e non solo, hanno fatto naufragare ogni tentativo di costruire un’identità turistica della città” ha detto Mario Vetere di DIRE  ed ha aggiunto “c’è stato un passato in cui si è cercato di costruire la grandezza di Reggio, attraverso la realizzazione di eventi culturali che hanno visto la partecipazione di nomi di fama internazionale e varie iniziative, ma a cui non si è saputo dare seguito a causa delle divisioni politiche”(…)abbiamo bisogno di dare nuova linfa culturale a questa città altrimenti sui giornali possiamo parlare solo di Reggio come capitale della ‘ndrangheta” e ha lanciato l’idea “potremmo celebrare ogni anno il compleanno di Reggio, della sua fondazione. Se pensiamo che la nostra città sia più antica di Roma, perché non creare un grande evento culturale?”.

Quindi, superare le divisioni e costruire un’identità sembra essere la volontà comune e costruire l’identità della città dello Stretto è l’ipotesi più plausibile. A tal proposito il professore esprime la volontà di voler interpellare il territorio per capire se è un’idea realmente gradita dai cittadini. Ragionare in termini di città dello Stretto unendo le due città di Reggio e Messina significherebbe ridare un nuovo impulso a entrambe i territori così come ad alcuni servizi come l’Università e l’aeroporto dello Stretto.

Ma c’è un altro aspetto che bisogna superare per costruire una nuova visione di città, ce lo dice il Vice Sindaco: “sento le famiglie dire sempre più spesso ai propri figli che devono andare via, che qui non hanno futuro” continua “dobbiamo invertire la tendenza, approfittare dello smartworking che ha fatto tornare tanti giovani, creando le condizioni favorevoli per farli rimanere “ così porta l’esempio di un giovane tornato a Reggio dagli States che il pomeriggio e la sera (per il fuso orario) lavora al sistema informatico della George Washington University in smartworking da Reggio Calabria e la mattina offre il suo contribuito gratuito alla Hermes per migliorare i sistemi informatici.  Esempi virtuosi di cittadini reggini tornati a casa dall’estero o stranieri che vivono a Reggio, come il caso delle due donne straniere che si prendono cura di spazi di territorio (la signora straniera che ogni giorno cura una parte del Parco Caserta e il caso dell’americana che ha ripulito piazza Carmine).

Qualcuno interviene scetticamente all’idea di creare le condizioni per far restare i giovani in smartworking in città, sostenendo che la città non offre servizi, cultura, ecc., Perna risponde: “Certo, non possiamo fare tutto quello che servirebbe fare, ma un po’ alla volta e lavorando contemporaneamente a diversi progetti, si possono creare comunque le condizioni favorevoli affinché questo avvenga.

Quindi la ricetta sembrerebbe essere quella di superare le divisioni in tutti i sensi (politiche e non), costruire un’identità forte basata sull’area dello Stretto e puntare sui giovani , ma c’è un ingrediente che disturba e forse è anche il più difficile da rimuovere: questo sentimento diffuso di rassegnazione e pessimismo tra i cittadini che ha tagliato le ali alla speranza e a ogni visione futura.

Centra in pieno il punto Gabriella Lax de Il Reggino con pochissime parole. Parla di un periodo “oscuro” in cui si sente la mancanza di un elemento fondamentale nelle persone: l’amore per questa città.

Concordiamo pienamente con la collega Lax e vogliamo lanciare un’iniziativa da condividere con tutte le testate del territorio: diamo visibilità a chi questa terra la ama, come le straniere che spontaneamente si sono prese cura di aree comuni o come l’ingegnere italo-americano che sta dando una mano all’Hermes. A partire da loro, possiamo parlare ai nostri concittadini per tirare fuori quei sentimenti positivi, quella voglia di rimboccarsi le maniche e quel pizzico di orgoglio che può portare davvero a un cambiamento!

Oggi è iniziato un nuovo cammino e siamo fiduciosi sul prosieguo.

Stay tuned!