“Mammamenia” porta in giro i sogni e regala coccole

Che forma hanno i sogni? Quanto costa raggiungerli? E i sogni di un calabrese? Chissà se hanno forme diverse, se sono più grandi, se richiedono più coraggio e se quando li realizzi la soddisfazione cofanetti_coccole_mammameniaè maggiore. Certo è che c’è una generazione intera che ha scelto di dire basta agli “ammazzasogni”, quelli che ti dicono che “No, qui in Calabria non puoi fare impresa”. E questa generazione ve la vogliamo raccontare. Sono ragazzi tra i trenta e i quarant’anni che hanno scelto di restare e realizzare i propri sogni qui in Calabria. Come Menia Cutrupi e il suo socio Salvatore Salvaguardia. Due giovani reggini che hanno fondato la Startup DreamLab e si sono messi in testa di vendere cofanetti di coccole in tutta Italia attraverso la piattaforma mammamenia.it. E per farlo sono partiti da Reggio Calabria con una valigia carica di sogni.

Li abbiamo incontrati ad un anno dal lancio del loro progetto per raccontarci la loro storia.

Il progetto Mammamenia sembrava essere nato sotto una buona stella grazie alla partecipazione al reality show “Shark Tank” andato in onda su Italia 1, dove cinque investitori famosi vi hanno promesso 120mila euro per finanziare la vostra startup, che però non sono mai arrivati. Cosa è successo da allora e cosa vi ha spinto a non mollare?

M. Ho scelto di insegnare ai miei figli a credere nei proprio sogni. Se avessi mollato, come mi avrebbero potuto più credere? Potevamo scegliere di lamentarci, dare la colpa del nostro insuccesso agli altri o rimboccarci le maniche. E poi ho avuto accanto persone, come il mio socio Salvatore, che mi hanno dato la forza per andare avanti.

S. L’episodio di “Shart Thank” per me è davvero un ricordo lontano. Io ho sempre saputo che non ci avrebbero dato quei soldi. Però da questa storia deludente è nato qualcosa di più grande che ci ha portato in giro per l’Italia a presentare il nostro progetto, a conoscere persone straordinarie e personalmente mi ha insegnato che se m’impegno posso farcela.

Com’è nata questa idea? E quali sono i servizi di coccole che offrite?

M. mammamenia.it nasce dall’esigenza di coccolare tutte le mamme come me, che non riescono a dedicare tempo a loro stesse, con servizi personalizzati: dalla cena, ai trattamenti estetici, ai servizi di baby-sitting e stireria. Ma le nostre coccole non sono solo per le mamme.

S. Il nostro progetto prevede anche coccole per i papà, per i più piccoli con il kit del baby sognatore; offriamo, inoltre, kit coccole a quattro zampe e cofanetti tematici come il kit birra lover. Al momento i nostri prodotti sono disponibili per le città di Reggio Calabria e Roma.         

Cosa avete fatto per consolidare il progetto?

M. Abbiamo chiesto alla gente di sostenerci, prima promuovendo uno shop motivazionale dal nome #sostengounsogno e poi avviando una campagna di crowdfunding, fissando l’obiettivo di raccogliere 8.000 euro in 40 giorni. Abbiamo incontrato tanti “ammazzasogni” che ci hanno ostacolato ma noi siamo andati avanti e abbiamo dato vita ad un Tour delle Coccole in tutta Italia. La soddisfazione più grande è stata che alla fine anche UnionCamere si è accorta di noi e ha deciso di diventare il nostro main sponsor.

S. In molti ci dicevano che non ce l’avremmo fatta. Ci guardavano come se stessimo chiedendo l’elemosina ma non ci siamo fermati. Abbiamo organizzato 32 eventi tra cui un trekking urbano notturno in città, parlato con tantissima gente e cercato di migliorarci sempre.

I cofanetti regalo non sono un’idea nuova. Esistono già altre aziende che propongono Experience in tutta Italia. Come sono fatti i vostri cofanetti di coccole e cosa hanno in più rispetto agli altri?

S. la personalizzazione. Se dai un’occhiata ai nostri cofanetti non sembrano prodotti commerciali ma l’idea è quella dell’artigianalità, anche perché realizziamo tutto internamente. Il nostro prodotto è 100% made in Calabria.

Qual è il vostro prossimo obiettivo?

M. Espanderci in almeno altre cinque città italiane.

S. Non vogliamo essere mediocri altrimenti ognuno può starsene a casa propria a lamentarsi. Puntiamo in alto anche se il nostro obiettivo primario resta quello di creare valore dove in molti pensano non si possa fare.

La nostra chiacchierata volge al termine e forse riusciamo a trovare la risposta alla nostra domanda iniziale: i sogni dei giovani calabresi sono uguali a quelli di tutti gli altri ma quando si realizzano la soddisfazione è davvero maggiore. Lunga vita ai sogni!

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