Il Festival Horcynus Orca 2015 winter edition

Dal 10 al 13 novembre a Reggio Calabria un evento dedicato alla memoria e all’impegno civile

PREMIO MAURIZIO GRANDE 2015Dal 10 al 13 novembre si terrà a Reggio Calabria l’edizione invernale del Festival Horcynus Orca Ricordare per dimenticare”, in collaborazione con il Circolo del Cinema Charlie Chaplin e l’Università Mediterranea. La Fondazione omonima dà vita a un appuntamento dedicato al cinema, alla musica e al teatro, contrassegnato, come sempre, da tematiche legate all’impegno civile, al valore della testimonianza e della memoria, a partire quest’anno dal centenario del genocidio armeno. Per la Fondazione Horcynus Orca, attiva sulle due sponde dello Stretto, questa manifestazione – che si svolge nella sua versione estiva tra Messina e Lipari – è il momento in cui convergono i percorsi di ricerca sull’economia sociale, sul dialogo interculturale nel Mediterraneo e sulle diverse espressioni artistiche, portati avanti in questi anni.

Primo appuntamento in programma la decima edizione del Premio Internazionale di critica cinematografica “Maurizio Grande”, organizzato dal Circolo “Chaplin”, il 10 e 11 novembre. Dedicato allo studioso di cinema prematuramente scomparso, il Premio viene conferito, grazie ad una qualificata giuria italo-francese, ad autori appartenenti ai due paesi. Quest’anno, per la sezione francese, il riconoscimento va a Benoit Turquety, (Università di Losanna) e, per la sezione italiana, a Ivelise Perniola (Università Roma Tre). Come chiarisce Claudio Scarpelli, presidente del “Chaplin”, sono stati premiati due giovani studiosi che stanno approfondendo il cosiddetto “post documentarismo”, ossia “quel tipo di produzioni in bilico tra fiction e non fiction, che rappresentano nuovi strumenti per indagare il reale attraverso il linguaggio cinematografico”. Non a caso, dopo la cerimonia di consegna dei premi, nella serata del 10 al Cinema Odeon, sarà proiettato “Taxi Teheran”, esempio di questo genere girato e interpretato in Iran da Jafar Panahi, regista censurato nel suo paese. Il giorno dopo gli eventi si spostano presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Mediterranea. La mattina, l’incontro degli studenti con i premiati, e nel pomeriggio – in collaborazione con Area-Componente dell’Associazione Nazionale Magistrati, – la proiezione del pluripremiato film “Anime nere” di Francesco Munzi e il conseguente dibattito in sala con l’autore del romanzo da cui è tratto, Gioacchino Criaco, il magistrato Roberto Lucisano, il giornalista ANSA Paolo Diano, il Sindaco di Riace Domenico Lucano, e lo stesso Scarpelli.

I Mattanza
I Mattanza

Ancora un film, il giorno dopo alle 18.00, con “Segreti di Stato” di Paolo Benvenuti, la ricostruzione della strage di Portella della Ginestra diversa dalla versione ufficiale. La pellicola, distribuita dalla Fondazione nelle scuole siciliane, verrà consegnata a breve anche alle scuole reggine. In questa occasione si presenterà il lavoro di infrastrutturazione e approfondimento condotto sui fatti del I maggio 1947, in collaborazione con Studio Azzurro e la Rete degli Archivi per non dimenticare.

La sera, poi, il concerto dei Mattanza al Teatro Cilea. Lo storico gruppo reggino, orfano del suo leader – il compianto Mimmo Martino – continua la sua ricerca tra le sonorità popolari con lo spettacolo “In vita” che accoglie quattro voci poetiche, da Reggio e Messina: Maria Costa, Biagio Guerrera, Daniel Cundari, e il rapper Kento.

Infine, venerdì sera, al Teatro Cilea, il debutto di “A-Solo. Studi di assenza in pubblico”, la nuova produzione della Compagnia della Fortezza che chiude l’ideale cerchio apertosi il 30 ottobre con lo spettacolo “Come un granello di sabbia – Giuseppe Gulotta, storia di un innocente” di Mana Chuma Teatro, di fatto anteprima del Festival. Due storie di giustizia e di carcere, dove al clamoroso errore giudiziario che ha costretto in carcere per ventidue anni il siciliano Gulotta – raccontato dall’attore Salvatore Arena, per la regia di Massimo Barilla – fa da contraltare la vicenda dell’attore ergastolano Aniello Arena, già noto per il film “Reality” di Matteo Garrone. La sua storia di riscatto sarà messa in scena in una particolare formula che prevede il coinvolgimento del pubblico. “Una prima nazionale, e per noi – afferma Massimo Barilla, anche direttore artistico della sezione Teatro del Festival – un grande onore, perché coniuga la dimensione artistica di assoluto livello con la finalità sociale dell’unica esperienza professionistica di teatro in carcere”.