Francesca Chiavacci: «In Calabria modelli di associazionismo da imitare»

ArciL’Arci in Calabria è un’associazione piena di entusiasmo e di vita. Un entusiasmo che regala ottimismo per il futuro. A dirlo è la presidente Francesca Chiavacci che nei giorni scorsi ha fatto un tour della nostra regione. Da Lamezia a Rosarno, da Crotone a Cosenza, la Chiavacci non ha trascurato nemmeno Reggio Calabria, facendo visita ai coordinamenti provinciali in questo periodo particolarmente attivi.

«Ho voluto fare questo viaggio al Sud per rendermi conto personalmente della realtà di questa regione e devo ammettere che è stata una bellissima esperienza» ha detto a Crotone, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Arci provinciale in via Lucifero 15.

«Ho potuto vedere che ci sono tanti giovani che hanno scelto di restare così come ci sono tanti giovani che, dopo aver studiato fuori, hanno deciso di tornare, cosa che qualche anno fa non succedeva e devo dire che il fermento di giovani che ho riscontrato nei circoli che ho visitato in questi giorni mi fa pensare che questa regione può e deve uscire dal pessimismo che l’ha vista protagonista negli ultimi anni» ha poi aggiunto la presidente.

Francesca Chiavacci non era mai stata a Crotone e la cosa che ha voluto evidenziare subito dopo le prime parole espresse è che proprio una delle ultime province d’Italia per qualità della vita è invece un modello di associazionismo che funziona: «Uno dei punti che abbiamo discusso nella riunione regionale alla quale ho partecipato è relativo all’importanza che le associazioni di volontariato facciano rete tra di loro, cosa che a Crotone fanno già molto bene. Nella sede dell’Arci ho potuto conoscere praticamente tutto il mondo del sociale provinciale e questo è importante oltre che fondamentale per la costruzione di un discorso nuovo e produttivo».

Per quanto riguarda il futuro dell’Arci la Chiavacci ha precisato: «In questo momento siamo molto impegnati in una campagna di aiuto nei confronti del popolo greco. Cerchiamo di raccogliere fondi per realizzare ambulatori sociali, scuole, servizi; creare modelli alternativi da prendere ad esempio anche in altri paesi. Poi nel nostro futuro più immediato abbiamo azioni in favore dei migranti, così come iniziative per i diritti civili. Ma il ruolo dell’Arci sarà soprattutto quello di fare cultura dal basso».

Come la presidente ha spiegato, per parlare di migranti e diritti civili, giusto per fare due esempi, è importante che nella società civile si radichino quei valori di uguaglianza, solidarietà, fratellanza che fanno parte di una cultura in crisi nel nostro Paese. Solo lavorando su questo si potranno creare delle basi forti affinché si riesca ad incidere anche sulle scelte politiche che, in particolare i giovani, si trovano a dover affrontare. Insomma lavorare sulla cultura per poter migliorare le proprie scelte politiche, o magari semplicemente per avere le idee più chiare.