Gipsoteca Guerrisi: in Calabria musica e scultura si rivelano

Musica e scultura, due arti che si intrecciano e trovano il loro spazio all’interno della gipsoteca intitolata al maestro Michele Guerrisi e nell’attiguo museo che prende il nome del musicista e compositore Francesco Cilea. I luoghi d’arte che esaltano le opere di due grandi calabresi rientrano nella più ampia Casa della Cultura di Palmi. Cilea e Guerrisi  sono stati protagonisti di successo nazionale ed internazionale nel panorama culturale del ‘900. Lo scultore Guerrisi, nativo di Cittanova, ha testimoniato in maniera tangibile la stima e il profondo rispetto nei confronti del maestro Cilea realizzando le opere di abbellimento del mausoleo che si erge in piazza Pentimalli, sempre a Palmi, e che custodisce le spoglie del compositore; sopra la cripta, Guerrisi realizzò otto bassorilievi marmorei che rappresentano il mito di Orfeo ed Euridice ed un imponente statua che raffigura la musa Erato.

All’interno della gipsoteca sono invece esposti numerosi calchi in gesso delle opere bronzee di Guerrisi, in maggior misura di ispirazione classica. I lavori ultimati del maestro fanno parte di patrimoni privati o di complessi monumentali italiani ed esteri. Lo scultore realizzò inoltre alcuni dei più importanti monumenti ai caduti che oggi sono collocati nelle città calabresi: oltre a Palmi e nella sua città natale Cittanova ve ne sono anche a Siderno e Catanzaro; da annotare certamente il monumento a Ibico di Reggio Calabria e quello raffigurante il pittore Mattia Preti a Taverna in provincia di Catanzaro.

Oltre ai numerosi calchi in gesso di Guerrisi, all’interno della gipsoteca della Casa della Cultura di Palmi si possono ammirare alcune opere degli scultori Nicola Gullì, Alessandro Monteleone, Vincenzo e Francesco Jerace e poi ancora tele di Antonio Cannata, Attilio Zagari e Giuseppe Palumbo. Marta Rempte, moglie di Michele Guerrisi, ha donato inoltre una ricca collezione di acquerelli.

La sezione dedicata a Francesco Cilea raccoglie invece spartiti, manoscritti e numerosissimi documenti legati all’attività del compositore le cui opere liriche sono eseguite in tutto il mondo. In modo particolare è importante l’epistolario del maestro: circa cinquemila lettere. Molteplici sono anche le miniature realizzate dal fratello Michele Cilea e ovviamente non manca una ricca biblioteca musicale. Uno spazio è stato riservato a Nicola Antonio Manfroce, musicista e compositore palmese scomparso nel 1813 le cui opere più note sono Elzira ed Ecuba.

Visitare questi luoghi rende sicuramente consapevoli di essere parte di una comunità culturalmente attiva e in senso generale fa comprendere che siamo eredi di un patrimonio che dobbiamo conoscere, diffondere e tutelare.