L’imprenditoria eretica in Calabria

11825864_855630887807854_1142590207000352334_nAscoltando in prima battuta il termine eretico il pensiero immediato ci porta a pensare alla religione. Niente di più lontano di come intendono definirsi alcuni imprenditori calabresi che hanno voluto riconoscersi in questo vocabolo. “Eretici possono considerarsi coloro che sfidano lo status quo” si legge nel blog curato da Massimiliano Capalbo. Il giovane imprenditore calabrese ha realizzato il primo parco eco – esperenziale in Calabria, in Sila: l’ingresso al parco è gratuito, si pagano solo le attività che si sceglie di svolgere e i servizi di cui si usufruisce. L’aspetto eretico nel suo modo di fare impresa è stato un approccio che potrebbe definirsi normalmente rivoluzionario: “…essere eretici oggi vuol dire: condividere, partecipare, appassionarsi. Vivere”.

Capalbo ha deciso di porre un netto distacco da tutti quegli apparati istituzionali legati ad aspetti più o meno politici maldestri che di fatto non fanno bene il loro lavoro. Per non rimanere solo ha cercato altrove: «Molto semplicemente ho preso la macchina, sono andato in giro per la Calabria e ho scoperto che ci sono tante persone che lavorano in silenzio per costruire un futuro, qualcosa per sé stessi e anche per gli altri». Attualmente il gruppo Facebook “Ereticamente” conta circa mille iscritti e vengono promosse continue attività: in ordine di tempo l’ultima è una raccolta fondi necessari al restauro della Grotta delle Palazze, a Mendicino in provincia di Cosenza, anche attraverso lo strumento del crowdfunding. Il tutto nel contesto di una visita informale del luogo, simile ad una gita fuori porta tra amici piuttosto che un sopralluogo in giacca e cravatta. «Ho avuto modo di conoscere moltissimi imprenditori come me e li ho radunati in un incontro di imprese eretiche, dando l’opportunità di raccontarsi, di conoscersi. Fare in modo che pur rimanendo indipendenti non si ragionasse in una logica singola: mettendoci in contatto tra noi ma senza che nessuno ce lo imponesse», – l’imprenditore catanzarese continua: «Noi abbiamo aspetti che ci accomunano e questa modalità ci fa sentire meno soli perché ognuno di noi lavora nella propria realtà, con le mille difficoltà quotidiane che comporta fare impresa in Italia e in Calabria in maggior misura».

E qui ritorna un’altra frase indicativa presente nel blog, molto forte, una sorta di manifesto del modo di fare degli imprenditori calabresi eretici: “In un mondo di pecore molto istruite e pronte a seguire il gregge, vince chi riesce a non omologarsi”. L’idea è nata nel 2010 a Massimiliano Capalbo e Nuccio Cantelmi. «Non siamo un’associazione, non abbiamo uno statuto – ha affermato Capalbo – ma ci stiamo di fatto muovendo concretamente perché abbiamo deciso di fare un tour in Calabria con l’obiettivo di mettere a conoscenza i cittadini delle nostre attività e del nostro modo di lavorare». Tra gli imprenditori eretici è interessante citare Rosario Benedetto che dall’entroterra di Varese ha deciso di investire in Calabria, precisamente nel piccolo centro di Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza. Benedetto intende ripristinare la coltivazione della rosa in quel territorio e con la sua impresa realizzare tutti quei prodotti che ne derivano; al contempo l’intento è quello di realizzare una struttura recettiva sui generis per turisti. Mentre il Savonarola, tacciato di eresia, morì arso in pubblica piazza, questi giovani imprenditori tentano di far nascere un nuovo modo di lavorare, portando in piazza le loro idee, con il fuoco e la motivazione che li spinge a lavorare tra le innumerevoli difficoltà.