Il Museo del territorio. In provincia di Reggio itinerari da scoprire

Il sito archeologico di Serro di Tavola
Il sito archeologico di Serro di Tavola

Le risorse ambientali e storico-etnografiche dei paesi del versante tirrenico meridionale

Delianuova, Scido, Santa Cristina d’Aspromonte, Oppido Mamertina, Sinopoli, Molochio, Cosoleto, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Varapodio sono i comuni del versante tirrenico meridionale in provincia di Reggio Calabria. Chi volesse scoprire o riscoprire questi luoghi, alla luce di un’importante opera di recupero del territorio e delle sue risorse, può seguire vari itinerari che vanno dall’antropologico all’archeologico, dal naturalistico al gastronomico.

Il Museo del territorio, finalizzato alla valorizzazione delle risorse ambientali e storico-etnografiche, costituite da borghi, chiese, boschi, fiumi, è un vero e proprio museo all’aperto da visitare attraverso percorsi tematici.

La sede centrale del Museo si trova a Sant’Eufemia d’Aspromonte nei locali di un antico edificio del 1900, situato in via Nucarabella, sul fiume Marino.

Castello Ruffo Santa Cristina d'Aspromonte
Castello Ruffo a Santa Cristina d’Aspromonte

L’itinerario archeologico e storico parte, quindi, da Sant’Eufemia d’Aspromonte, comune in cui ricade la località Serro di Tavola. Qui, dal 1983, gli scavi archeologici hanno messo in luce una struttura fortificata, a pianta rettangolare, di età greca (VI-V sec. a. C.).

L’assetto urbano di questi luoghi è stato fortemente modificato dalle calamità naturali. Tuttavia, è possibile rinvenire resti di bellissimi esempi di architettura del Settecento. A S. Eufemia troviamo i ruderi e un portale del palazzo Capoferro in stile neoclassico, distrutto dal terremoto del 1908. Mentre in via Roma, un altro manufatto con portale del XVII-XVIII sec. A Sinopoli Superiore, invece, è possibile ammirare una maestosa architettura settecentesca, resti dell’antico convento dei frati di S. Giovanni di Dio.

A pochi chilometri da Delianuova, ricadente nel comprensorio della Turma delle Saline di età bizantina, è d’interesse storico archeologico la località di S. Marina, caratterizzata da un fitto castagneto, dalla quale è possibile un’ampia visuale sulla Piana di Gioia Tauro. Qui troviamo i ruderi dell’antico convento basiliano, che testimonia la presenza di un sistema di piccoli conventi sorti alla fine del primo millennio lungo le pendici dell’Aspromonte.

A Delianuova si trova anche uno dei palazzotti settecenteschi più rappresentativi dell’intera area: palazzo Soffrè, con un portale in pietra verde.

A Santa Cristina d’Aspromonte, in una zona collinare vi è una struttura fortificata, conosciuta come Castello Ruffo, da ricondurre, anch’essa, all’età bizantina, che si trova menzionato nella vita di S. Elia il Giovane il quale, pare, vi abbia dimorato per un certo periodo (alla fine del IX secolo). Il maniero, che aveva funzioni difensive, fu espugnato nel corso delle lotte tra Aragonesi e Angioini. A S. Cristina si trova anche uno dei pochi edifici del ‘700 che ha resistito ai terremoti del 1894 e del 1908, quello della famiglia Longo Mazzapica.

A Cosoleto il Palazzo della famiglia Tranfo fu costruito dopo il 1783. Esempio di architettura tipica del luogo è l’antica casa Leale, risalente alla fine del 1700. A Scido si trovano le belle rifiniture di palazzo Spinelli, dello stesso periodo.

Oggetti prodotti dalla lavorazione del Bergamotto Varapodio
Oggetti prodotti dalla lavorazione del Bergamotto a Varapodio

Appartenente al comune di Oppido Mamertina è invece il sito di Palazzo, controllato in età greca dalla colonia di Locri Epizefiri. Scendendo, poi, verso la vallata, vi è la località di Mella, un’altura dominante il basso corso del fiume Petrace e l’odierna Piana di Gioia Tauro. Qui vi è un abitato riconducibile ad ambito italico, al populus dei Taureani e l’identificazione del centro di Mamertion. Infine, Oppido Vecchia, a nord di Mella, è uno dei pochi esempi di centro abitato rimasto immutato da quando fu abbandonato a causa del disastroso terremoto del 1783. Di derivazione settecentesca napoletana è una delle più antiche dimore di Oppido Mamertina, Palazzo Migliorini. Intorno al 1789 fu costruito Palazzo Zerbi. È stato, invece, di recente restaurato Palazzo Grillo, costruito sul finire del 1700.

Tra i più antichi palazzi del centro urbano di Molochio è Palazzo Verni con un portale in pietra. La sede del Municipio di Varapodio si trova in uno dei palazzi storici costruiti tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.

L’itinerario etnico-antropologico è rappresentato da una rassegna degli antichi mestieri, nei paesi di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Sinopoli, Delianuova, Scido, Oppido Mamertina. L’economia di questi paesi si basava, infatti, sulla produzione delle botteghe artigiane e la coltivazione della terra. È possibile ancora visitare qualche bottega dove si forgia il ferro, s’intaglia il ciocco d’erica, si lavorano le olive dopo la raccolta, si tesse con il telaio di legno, si intreccia il legno di castagno, si scolpisce la pietra. Seguendo il percorso da Sant’Eufemia d’Aspromonte, passando per Sinopoli, si possono visitare i frantoi per la produzione di olio, fino a Delianuova, nota per gli scalpellini della pietra verde. E ancora, Scido e Oppido Mamertina ricche di documenti della civiltà contadina e non solo. Infine, a Varapodio, nel laboratorio del parroco don Antonino De Masi si possono seguire le fasi di lavorazione delle bucce del bergamotto fino alla produzione delle tabacchiere da fiuto.

Degno, infine, di nota l’itinerario gastronomico, attraverso i colori e i sapori antichi della cucina aspromontana: il pane cotto nel forno a legna; le conserve di funghi sott’olio, in salamoia o seccati; le verdure, i legumi, gli ortaggi prodotti artigianalmente nei periodi stagionali di origine. Molto diffuso, in questi luoghi, l’allevamento del maiale e la produzione degli insaccati. I formaggi, la pasta fatta a mano, l’olio, le olive preparate in modi diversi. Di ottima qualità anche le patate, le castagne, le nocciole, il gelso bianco e moro, i fichi e i dolci tipici.