Ritorna il Paleariza, il Festival di musica etnica nella Calabria greca

Jujù Rock Band in programma a Bova il 21 agostoIl 2 agosto prende il via la diciottesima edizione del Paleariza. Il Festival di world music dell’area grecanica è ormai un appuntamento imperdibile nella provincia di Reggio Calabria. Una formula ben collaudata, con eventi e concerti che si dispiegano nella suggestiva cornice di un territorio sorprendente, l’Aspromonte jonico, nelle sue aree interne e gli antichi borghi.

In quella fascia che conserva tracce importanti della cultura greca di Calabria, fra le due punte di Capo d’Armi e Capo Spartivento, il Festival in questi anni è stato l’occasione per riscoprire la storia e l’identità della popolazione ellenofona reggina. Bova, Bova marina, Palizzi, Bagaladi, Melito Porto Salvo, Condofuri, Roghudi, San Lorenzo, Staiti, borghi incastonati tra montagna e mare, rimasti per secoli isolati, ai margini della storia, conservano intatto un fascino millenario che turisti e appassionati possono riconoscere.

Scelte di alta qualità, accuratamente selezionate dallo storico direttore artistico – l’etnomusicologo Ettore Castagna – tra le migliori proposte della musica etnica nazionale e internazionale, sono il cuore di un evento che è stato premiato nel 2011 dal Ministero del Turismo con il marchio “Patrimonio d’Italia per la tradizione”.

La manifestazione itinerante, che prevede ogni sera esibizioni in un paese diverso, costruisce un percorso di visita e scoperta di un’area dalla bellezza intatta e selvaggia, affacciata sul mare Jonio. All’offerta musicale e culturale, con la possibilità di visitare i tesori storico-archeologici e naturalistici nascosti in quelle impervie vie, si coniugano i piaceri del palato, con le migliori produzioni enogastronomiche legate alla tradizione che il pubblico può gustare prima di ogni concerto.

Anche quest’anno, quindi, il progetto presentato dal GAL Area Grecanica, in collaborazione con i Comuni del comprensorio e l’Ente Parco d’Aspromonte, si muove tra le consuete direttrici: programma artistico di grande livello, con protagonisti riconosciuti dal pubblico e dalla critica europea e i più importanti musicisti del territorio anche emergenti; eventi vari che accompagnano i concerti, trekking, incontri, ma anche i suggestivi balli popolari con gli animali pirotecnici. Il Ballu di lu Camiddu, come di tradizione, sarà a Bova il 16 di agosto: l’animale di canna tra luci, fontanelle e fumi colorati viene fatto ballare a mezzanotte per cacciare il diavolo (il cammello che brucia è probabile retaggio popolare della lotta contro i saraceni che in queste coste imperversavano nei secoli passati e di cui la popolazione celebrava così la sconfitta).

Quest’anno, il 21 agosto, sempre a Bova, piccola capitale di quest’area, per una beneagurante chiusura alla grande del festival, anche il Ballu di lu Sceccareddu i Focu, parente stretto del primo, un altro animale “pirotecnico-simbolico” con i suoi spettacolari botti e fuochi.

Bova
Bova

 Tis proma sperri proma  serri, Chi prima semina prima raccoglie. Ogni edizione del Festival ha un motto, un detto legato alla tradizione, in lingua grecanica. Un modo per esaltare una lingua, destinata a scomparire perché parlata solo in quella zona da pochi anziani, e che in questi ultimi anni è stata oggetto di un’opera di valorizzazione e diffusione. Per questo motivo, in collaborazione con l’Associazione Culturale Jalo tu Vùa, il Festival promuove anche un corso di insegnamento della lingua greca, dal 5 al 12 agosto a Bova.

Quest’anno, però, diversi eventi collaterali: una tappa inedita a Reggio Calabria, presso il Museo Nazionale della Magna Grecia, l’8 agosto, con una serata dedicata alla Calabria greca, con musica, degustazioni ed esposizioni; e un fuori programma, il 23 agosto, nella bellissima Pentidattilo, il borgo del monte dalle cinque dita, la cantastorie popolare calabrese Francesca Prestia, in una serata di racconti e musica.

Musica, ballo, cibo, divertimento, ma un solo protagonista, il territorio, con la sua bellezza, cultura e la sua straordinaria ospitalità.