PALMI – La “Casa della Cultura Leonida Repaci”

La “Casa della Cultura” di Palmi (RC) intitolata allo scrittore Leonida Répaci che ne aveva caldeggiato l’istituzione, è stata inaugurata nell’ottobre del 1984 nell’attuale sede di via Felice Battaglia espressamente realizzata dal Comune con fondi statali. Lo stesso Répaci ne fu l’ideatore e il maggiore sponsor considerato che questa istituzione conserva e offre alla fruizione le collezioni di arte e letteratura che lo scrittore aveva raccolto nell’arco della sua attività creativa. A questo proposito sembra utile riferire le espressioni che lo scrittore pronunziò a Palmi nel corso dell’incontro pubblico organizzato per il suo settantesimo compleanno quando gli fu annunciato dall’allora ministro ai lavori pubblici l’intenzione di finanziare a Palmi quell’istituzione culturale che più tardi sarebbe diventata “La Casa della Cultura”: “Voi sapete la mia intenzione di fare una fondazione che comprenda le collezioni di arte e di libri che ho a Roma e alla Pietrosa. La casa della Cultura che sorgerà a Palmi per onorare i miei capelli bianchi, costituirà, con la Pietrosa, un doppio centro di cultura. Il panorama che queste collezioni, formate durante un’intera vita, presentano, è ampio, e può preparare specialmente i giovani ad entrare nel vivo dei problemi dell’arte e della letteratura moderne”.

Oggi “la Casa della Cultura di Palmi” è un moderno istituto culturale gestito dal Comune che svolge un’importante attività didattica per le Scuole di ogni ordine e grado e per gli Istituti universitari; e una costante opera di sensibilizzazione per i cittadini calabresi mediante l’organizzazione di vari eventi letterari e musicali e soprattutto mediante la fruizione delle varie collezioni esposte nei suoi ampi saloni.

L’articolato percorso di visita si sviluppa attraverso le varie sezioni:

 

Il Museo calabrese di Etnografia e Folklore “Raffaele Corso”, al piano terra, costituito nel 1955 è il più antico museo etnografico calabrese; espone oggetti della cultura popolare calabrese presentati in diverse sezioni, tra cui le più notevoli sono: superstizione e magia; maschere apotropaiche, ceramiche policrome; lavorazione del latte e del pane; strumenti musicali; i Giganti Mata e Grifone, enormi fantocci di cartapesta portati in giro per tutto il paese al suono dei tamburi.

Un cenno particolare merita la ricchissima collezione di conocchie in canna e legno che testimoniano l’alta qualità raggiunta dall’arte dell’intaglio. Questi oggetti oltre a rappresentare il simbolo del lavoro femminile e delle virtù domestiche della filatura e tessitura, sono doni dell’innamorato alla futura sposa considerata come regina della casa fedele e laboriosa.

 

Al piano rialzato sono la pinacoteca e la biblioteca:

 

La Pinacoteca” Leonida ed Albertina Repaci” raccoglie le opere pittoriche della casa romana dello scrittore. Tra le decine di quadri esposti figurano pittori del 900 molto noti: Modigliani, De Chirico, Sironi, Boccioni, Guttuso, De Pisis, Cascella. Ci sono inoltre importanti dipinti antichi, fra questi uno attribuito al Guercino e un’altro al Tintoretto; non mancano le sculture in legno e gesso di Manzù e di tanti altri artisti

 

La Biblioteca “Domenico Topa” è ricca di oltre centomila volumi tra cui un prezioso fondo antico di libri del Cinquecento, Seicento e Settecento. Annovera tra i suoi donatori nomi illustri della cultura italiana. Da segnalare l’emeroteca specializzata prevalentemente su tematiche meridionalistiche. Di particolare interesse la raccolta dei giornali pubblicati a Palmi a partire dai primi decenni dell’Ottocento e fino alla metà del secolo scorso

Al primo piano

La Gipsoteca “Michele Guerrisi” che è ricca soprattutto dei calchi e delle sculture dell’artista calabrese Michele Guerrisi di Cittanova (1893-1963), grazie alla donazione della moglie. Sono esposti anche un gran numero di acquarelli dell’artista che ebbe pieno consenso alla sua arte da parte di Benedetto Croce e che ha sempre rivendicato le sue origini magno greche e la sua fedeltà ad una linea di rigorosa classicità.

 

Il Museo della Musica “Francesco Cilea e Nicola A. Manfroce” è dedicato a due grandi musicisti entrambi nati a Palmi, quest’ultimo purtroppo meno noto di Cilea ma altrettanto bravo, il cui busto in marmo opera dello scultore Vincenzo Jerace è esposto nella villa comunale. Raccoglie numerosi spartiti di Cilea ma anche una vasta collezione di memorie personali come ad esempio la miniatura di Filomena, sorella di Cilea realizzata dal fratello Michele che morì prematuramente; e tra l’altro un album di ricordi foto con musicisti e cantanti che intrecciarono il loro percorso professionale con quello del grande musicista e compositore.

 

Al piano interrato

 

L’Antiquarium “Nicola De Rosa” che espone reperti archeologici preistorici, greci e romani provenienti dal territorio e soprattutto relativi al parco archeologico dell’antica città dei Taureani identificata sull’omonimo pianoro a pochi chilometri da Palmi. I reperti presentati testimoniano le varie fasi di vita della città italica a partire da quella più antica databile alla fine del IV-III sec. a.C., fino alla fase romana testimoniata da una strada basolata, da un edificio pubblico probabilmente adibito a spettacoli a dal santuario. Tra gli altri reperti esposti notevole il busto marmoreo dell’imperatore Adriano databile tra il 117 e il 138 d. C., rinvenuto nel 1891 in contrada Scinà dove sono state rinvenute anche tombe di età imperiale e tardo antica relative forse ad un quartiere portuale.  Alcune colonne in marmo, sempre provenienti dall’antica Taureana sono nel giardino all’ingresso della Casa della Cultura.