A Cosenza, La Bodega di via Misasi, è un locale aperto da un anno che sorprende per la miscelazione ricercata e sperimentale del barman Roberto Gulino. Nel piccolo accogliente locale che ama definirsi “piccola bottega artigianale” si respira un’atmosfera amichevole e attenta ai dettagli, luci soffuse e musica in sottofondo, si assaporano una buona selezione di spirits, cocktail classici e rivisitazioni, con accostamenti a prodotti alimentari tipici. Lo spunto sono proprio i sapori calabresi, come per il cocktail SUD, rivisitazione del Tommy’s Margherita, con l’aggiunta di tre ingredienti locali: il lime di Corigliano, la marmellata di peperoncino Frajotta prodotta a Cerchiara e il liquore al Cedro del Vecchio Magazzino Doganale di Montalto Uffugo.
A Tropea (Vibo Valentia), il Madison Cafè, in via Libertà, è un altro tempio del bere di qualità al Sud. Al centro del lavoro del barman Francesco Mazzitelli, detto “Il Bimbone”, la valorizzazione dei prodotti del territorio, liquori e distillati inclusi e con una bottigliera di un migliaio di etichette, che comprende anche selezionati vini biodinamici. Il locale ospita spesso masterclass, degustazioni e aggiornamenti per appassionati e barman della zona. Miscelazione prevalentemente classica e proposte nuove riproducibili, si segnala per il Kalabrotto, variante calabrese del cocktail Hugo, con lo sciroppo di Sambuco di Calabria, prodotto a Capo Vaticano, il Bergotto – bibita frizzante a base di bergamotto – lo spumante extra dry Eukè della cantina Senatore, soda e twist di bergamotto o limone.
L’app “Guida ai migliori cocktail bar d’Italia” non ha scopo di lucro, è gratuita e priva di sponsor, a garanzia della massima autonomia di azione e della fiducia dei suoi utenti, è un contenitore virtuale, scaricabile sulle piattaforme iOS e Android, contenente gli indirizzi, le informazioni e tutte le news sui migliori cocktail bar d’Italia. Gli oltre 160 bar della Guida sono frutto di una attenta selezione di Giampiero Francesca e Massimo Gaetano Macrì, supportati da un panel di cento esperti che hanno pre-selezionato una lunga lista di locali.
Per il secondo anno consecutivo sono infatti presenti nella Guida tutte le regioni italiane, con un’attenzione sempre maggiore alle realtà di provincia, tanto interessanti quanto, spesso, difficili da scoprire. Trovano così spazio, accanto alle grandi città come Roma, Milano e Firenze, realtà con poche centinaia di abitanti, come Acquapendente, in provincia di Viterbo, o Mirano, non lontana da Venezia. I criteri seguiti per selezionare i bar si basano sull’ospitalità, oltre che sulla qualità del servizio e del cocktail. “Non scegliamo mai un locale perché fa bene da bere – sottolinea Giampiero Francesca, direttore di BlueBlazer e ideatore della Guida – non è quello che ci interessa in primis. Consideriamo soprattutto l’alto grado di accoglienza, ormai sempre più rara, che si traduce nella capacità di far star bene il cliente, consentendogli di vivere un’esperienza completa. Poi, ovviamente, viene anche il cocktail”.
Una volta installata l’app dal link www.blueblazer.it/app, è sufficiente aprirla dal proprio smartphone per consultarla. La navigazione del menù è semplice e intuitiva: si può decidere di geolocalizzarsi e selezionare i locali che appariranno sulla cartina, oppure filtrare per le quattro categorie (cocktail bar, bistrot – restaurant, hotel bar e speakeasy). In ogni caso, ‘cliccando’ su un locale, si aprirà la scheda con una breve storia di presentazione del bar, alcune informazioni sui cocktail consigliati e sul tipo di miscelazione praticata, gli orari, i contatti e l’accesso diretto alle mappe per rintracciare la strada col proprio navigatore.
“Le categorie sono uno strumento utile per consentire a chiunque, in base ai propri gusti e aspettative, di scegliere velocemente. Al di là del ‘cocktail bar’ propriamente detto, ‘bistrot-restaurant’ indica quei locali in cui oltre che bere si offre un’esperienza food frutto di una cucina, in molti casi anche degna di nota per non dire ‘stellata” – sottolinea Massimo Gaetano Macrì, capo-redattore di BlueBlazer e co-ideatore della Guida – “Non potevano poi mancare gli hotel bar, di cui siamo grandi estimatori. Anzi, con il nostro lavoro, vorremmo far capire che le atmosfere eleganti ed ovattate di questi locali potrebbero essere frequentate da tutti. In Italia c’è ancora molta diffidenza e sono ancora tanti a chiedersi se si possa entrare in un hotel solo per bere un drink, senza essere clienti”. E, infine, la categoria forse più alla moda, i cosiddetti speakeasy “in cui abbiamo inserito sia i locali il cui accesso è garantito tramite la parola d’ordine, come i ‘veri’ speakeasy americani del Proibizionismo degli anni Venti-Trenta del secolo scorso, sia quei locali che in qualche modo ricordano quelle atmosfere fumose, con un accesso un po’ da secret bar, in cui entri solo se ne conosci fisicamente l’ingresso”.
La Guida vuole essere uno strumento di consultazione smart, continuamente aggiornat
Scarica le Ricette