C’era una volta …una lattina!
Carlo Collodi non si offenderebbe di certo, se rubassimo l’incipit della fiaba che più ha fatto fantasticare i bambini del mondo per adattarla a un’altra incantata storia, nata un po’ più a Sud di quella che vedeva protagonisti un falegname e un ciocco di legno.
È tutta calabrese la storia di Giampiero De Santis, nato a Catanzaro nel 1975 e che, dal 2018, dà nuova vita a vecchie scatole di latta, simpatici recipienti recuperati e altri oggetti dismessi, per infondere in loro la magica capacità di far sognare.
Nascono così i “Burattini pazzi”, o “Mad_puppet”, di Giampiero De Santis: un progetto “fatto” in casa dell’ideatore, e artista, e poi cresciuto, tanto da aver portato alla realizzazione di più di novanta pezzi unici, firmati e datati dall’autore.
Certo, non fa tutto da solo, Giampiero: ha due preziose e creative aiutanti, come in ogni fiaba che si rispetti: sono le sue figlie di 12 e 6 anni.
E dall’amore per queste bambine, dal desiderio di regalare loro qualcosa di unico e speciale, dalla consapevolezza che il regalo più grande da lasciare in eredità alle nuove generazioni sia un pianeta vivo, verde e sano, ecco che nascono i burattini sostenibili che tanta strada hanno già percorso.
“Tutto è nato per gioco nel 2018 – racconta con una lettera Giampiero a Yes Calabria – quando il papà dei burattini e delle bimbe – cioè io – voleva trovare un gioco nuovo da realizzare: proprio da una lattina vuota nacque il primo esemplare dei burattini pazzi: il sig. Dotto, il numero 1 della collezione”.
Sarebbe stato solo l’inizio, perché tanti e tanti nuovi burattini sarebbero nati dalla curiosità, dalla ricerca e dalla voglia di abbracciare l’arte, attraverso una sempre più attenta selezione dei materiali giunti alla fine della propria esistenza.
L’idea è stata quella di creare burattini di latta, con scatole vecchie e introvabili, vasetti di vetro come quello della famosa crema spalmabile, scatole particolari che oggi formano una allegra e colorata “famiglia”.
“Un omaggio alla manualità del Geppetto di Collodi – riconosce De Santis – che, da un semplice pezzo di legno, fece “nascere” il famoso e indimenticabile Pinocchio”.
Ma perché “pazzi” questi burattini?
“Pazzi – spiega l’autore, inviando la sua bellissima storia alla redazione – perché prima di tutto la “pazzia” è intesa come genialità e poi ogni personaggio nato racconta una storia di vita (ogni burattino è accompagnato da una breve e simpatica storia), spesso fantastica e fuori dalla normalità”. L’autore “incontra” il burattino creato e – insieme – si raccontano momenti di vita”.
“A volte nella storia vengono inserite, rivedendole, le vicende di quella scatola di latta”, continua ancora De Santis: “storie leggere, un divertente ‘messaggio’ da godere in una pausa caffè, oppure racconti che si legano al nostro territorio, alla vita, all’amore, al lavoro”.
Insomma, nella famiglia dei burattini pazzi ci sono tanti personaggi che si incontrano e si ritrovano.
Un pazzo mondo, ma con una saggia idea in testa: il riciclo creativo come chance per ridurre i rifiuti e ridare vita a tutto ciò che, altrimenti, finirebbe per inquinare il nostro pianeta.
“Tutto è nato proprio da qui – ci scrive De Santis – dal riuso e dal riutilizzo allo scopo di regalare qualcosa di speciale alle mie figlie, con cui giocare nei momenti di relax a casa. Ma anche un modo per dare un piccolo contributo e ridurre i milioni di rifiuti che oggi stanno “producendo fastidio” alla nostra terra”.
Per la realizzazione delle sue piccole opere Giampiero, oltre all’utilizzo di vecchie scatole di latta che di solito formano i corpi centrali, recupera, lungo le sue passeggiate, nei garage, nelle vecchie cassette degli attrezzi, in magazzini di piccole aziende sommerse dai rifiuti da riciclare, altri materiali “utili” ai fini dell’assemblaggio.
L’artista ha creato anche delle case per questi burattini pazzi: scatole di cartone ecologico, stampate con una grafica originale e inchiostri a base di acqua, il tutto a impatto ambientale praticamente zero.
Una azienda ha, quindi, realizzato nel tempo tutta l’idea dell’autore e oggi anche le “casette” realizzate per i burattini sono realtà.
La passione di Giampiero è rimasta “dentro le mura di casa” fino al dicembre 2019, quando ha deciso di far conoscere questa sua passione attraverso i social: ha creato una pagina Facebook (https://www.facebook.com/burattinipazzi) e una pagina Instagram (https://www.instagram.com/i_mad_puppet/).
L’autore, oltre all’amore per l’arte, ha – sempre da autodidatta – coltivato la passione per la grafica e il disegno.
Il suo amore per la storia economica e industriale gli ha permesso di finire gli studi nel 2010, discutendo una tesi in Storia dell’industria con un lavoro di ricerca sulle antiche Ferriere di Mongiana, in attività – almeno fino all’Unità d’Italia – nella piccola cittadina dell’attuale provincia calabrese di Vibo Valentia.
Oggi, l’autore continua la sua produzione e creazione in casa e, oltre ad alcune mostre alle quali ha partecipato, ha anche vinto alcuni contest online, conquistando riconoscimenti “artistici” che gli hanno consentito di “esportare” il piccolo modello calabrese di riciclo anche al di fuori della sua terra.
Non è tutto: la famiglia dei burattini pazzi continua a crescere!
“Vorrei far comprendere che, attraverso il gioco/costruzione, partendo da casa può darsi inizio, ognuno nel proprio piccolo mondo, a una buona azione per il futuro e il mondo di tutti”.
Una bella storia da conoscere. Una bella storia da fare propria.
Per imparare a creare – e a salvare il pianeta – con due semplici e divertenti strumenti di cui certo disponiamo tutti: tanta fantasia e la voglia di divertirsi, ancora.