Qualcosa da allora è cambiato, grazie anche alla tenacia e alla passione di don Roberto e dei suoi collaboratori che ci hanno messo l’anima. Non sono mancati i momenti difficili, specie nel corso dell’ultima stagione quando la squadra è stata vittima di qualche episodio poco edificante, ma nel complesso il progetto di integrazione ha avuto diversi risvolti positivi. Alcuni tra i ragazzi infatti sono riusciti a trovare dei posti di lavoro, tanti altri invece hanno avuto uno svago al termine di una dura giornata tra gli agrumeti della Piana. A loro si sono interessate testate giornalistiche di tutto il mondo, dalla Cnn alla Bbc passando per The Guardian e New York Times oltre chiaramente a tv e quotidiani di tutta Italia e di mezza Europa.
Momenti che rimarranno indelebili nelle memorie di questi ragazzi che sono stati anche ospiti della squadra che sta dominando in Italia da molti anni a questa parte, la Juventus. La visita allo stadio con Pavel Nedved a fare da Cicerone è stato uno dei momenti più emozionanti per un gruppo piuttosto eterogeneo considerando che all’interno della squadra sono presenti ragazzi
provenienti da numerosi Paesi del centro e del sud dell’Africa.
Diverse anche le iniziative collaterali al progetto Koa, come il Solidal Team, voluto dal dg Bagalà e grazie al quale è stato possibile, con l’aiuto del Comitato Regionale Calabria della Lega Nazionale Dilettanti e di molte società del territorio, raccogliere indumenti con i quali gli immigrati delle tendopoli hanno potuto affrontare in maniera migliore il freddo e umido inverno nelle loro dimore. Come al solito, dunque, la Calabria si conferma tra le regioni più attente alle problematiche di natura sociale.