Nel 1963, lavori infrastrutturali portarono alla luce i primi resti, e successivi scavi fecero emergere il nucleo di una lussuosa dimora risalente al I secolo d. C. Edificata in un’area già frequentata nel periodo greco, in quella che era una importante via di comunicazione tra Rhegion e Locri Epizefiri, si sviluppò ampiamente durante la dominazione romana, fino a quando, nel V secolo, non fu abbandonata.
Un’area di circa 8.000 mq, un vero e proprio parco archeologico, che si estende ai due lati della strada statale, sul versante mare e in direzione monte, oggi visitabile al pubblico. Sono circa venti gli ambienti fino ad ora rinvenuti, che si sviluppano intorno a un cortile centrale; sono stati individuati quelli che un tempo dovevano essere le terme, un giardino decorato con una fontana monumentale, le latrine, altri vani di servizio e la zona residenziale.
In particolare, l’impianto termale, suddiviso in due nuclei contigui, con le canoniche partizioni di ambienti freddi e caldi – frigidarium, tepidarium, calidarium –, si presenta in buono stato di conservazione. Qui si ritrovano i mosaici policromi ricchi di motivi geometrici e figure che rendono la Villa di Casignana unica. In particolare la “Sala delle Nereidi”, dove si può ammirare il mosaico pavimentale a grandi tessere bianche e verdi che raffigura un thiasos marino con le quattro figure femminili in groppa a mostri con fattezze di leone, tigre, cavallo e toro, la sala delle “Quattro Stagioni”, di cui si conservano due sole immagini, la primavera e l’autunno, e un pavimento con un Bacco ebbro sorretto da un giovane satiro che versa vino in un’anfora.
Alle estremità del lungo e ampio corridoio si scorgono due avancorpi semicircolari, molto probabilmente due torrioni che dovevano servire alla fortificazione della dimora. I reperti rinvenuti, i marmi pregiati, intonaci dipinti e i mosaici in pasta vitrea multicolore, suggeriscono una decorazione sontuosa degli interni e lo rendono un sito di interesse storico particolarmente ricco.
L’area è gestita dal Comune di Casignana e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria. I terreni limitrofi sono stati via via acquisiti per consentire l’esecuzione di ulteriori scavi e il recupero del patrimonio ancora presente che probabilmente riserva ancora molte scoperte, soprattutto le necropoli.
Il parco è stato dotato delle necessarie opere per la sua fruizione: un edificio per le attività didattiche, uffici, impianti per lo smaltimento delle acque e di videosorveglianza. L’intervento più importante, indispensabile per la conservazione e la fruizione della villa, è stata la copertura dell’intero nucleo di ambienti a monte della S.S. 106. Grazie alla copertura è stato possibile realizzare una serie di percorsi sopraelevati che consentono al pubblico la visita della villa e l’osservazione da vicino delle preziose decorazioni. Inoltre è stato realizzato un sottopassaggio che mette in relazione il nucleo lato monte con il complesso a mare.