Site icon Yes Calabria

Il Museo della Liquirizia Amarelli diventa Open Innovation, contenitore di opportunità

Rendere il Museo della liquirizia Giorgio Amarelli un polo Open Innovation, un contenitore di didattica, formazione e nuove opportunità per Corigliano – Rossano e la Calabria intera. Un polo che parta dall’esperienza imprenditoriale familiare che affonda le sue radici nell’identità e nella tradizione ultrasecolare ma che continui a guardare al contesto, al territorio e al futuro con innovazione. In questa visione l’azienda diventa un network, una realtà aperta allo scambio.

È l’idea progettuale presentata da Margherita Amarelli, responsabile marketing e commerciale di Amarelli tra le eccellenze imprenditoriali Made in Italy chiamate a condividere la visione di futuro al Festival delle idee, conclusosi nei giorni scorsi (domenica 18) all’M9 – Museo del ’900 di Mestre.

Qui, all’interno di questa architettura moderna perfettamente inserita nel contesto della cittadina con numerosi contenuti e tutto completamente digitale, fruibile digitalmente nei minimi dettagli e senza toccare nulla, per 4 giorni si sono alternati sul palco personalità di mondi vari: imprese come Campari, importanti manager, registi, scrittori, atleti olimpionici, giornalisti. Per citarne alcuni, Donato Carrisi, Camila Raznovich, Corrado Augias, Luca Ricolfi, Federico Rampini, Jury Chechi e Fiona May.

Eventi come questi – ha aggiunto la Amarelli – trasudano di quella trasversalità che crea contaminazioni tutte e solo buone.

Calabria, Territorio, Impresa, la sfida alle multinazionali della caramella accolta da Amarelli, educazione al gusto, progetti, sconfitte e vittorie. Sono, queste, le coordinate del contributo offerto al dibattito.

Abbiamo tutte le carte in regola – ha sottolineato – per passare dallo storytelling allo story doing, dal category brand al life style brand. Per promuovere Open Innovation, scambio, impresa a impatto zero e progetti inclusivi della generazione zeta da inserire subito in azienda per dare idee, immaginare il futuro e progettare insieme con cura. Pensiamo a progetti solidi, utili, belli e lontani dall’essere prevedibili perché – conclude – come diceva Marchionne: al traguardo della prevedibilità, prevedibilmente arriveranno anche i vostri concorrenti e forse anche prima di voi.

Exit mobile version