Il Parco Nazionale della Sila, esempio virtuoso per la produzione di energia da fonti rinnovabili

Fonte: www.bioeuparks.eu
Fonte: www.bioeuparks.eu

La Calabria dell’innovazione e della sostenibilità ha sede nel cuore del Parco Nazionale della Sila.
Il parco calabrese è stato infatti coinvolto, assieme ad altri 4 Parchi naturali europei, nel progetto “BioEuparks”, con l’obiettivo di sviluppare una filiera della biomassa efficiente e sostenibile.
Abbiamo raggiunto al telefono il Responsabile del Servizio Pianificazione dell’Ente Parco, Domenico Cerminara, per saperne di più.

Ci spiega nel dettaglio in cosa consiste il Progetto “BioEuparks” e qual è il ruolo del Parco?
BioEuparks è nato per creare un modello di produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso la creazione di una filiera di approvvigionamento di biomasse che provengono dalla gestione forestale degli enti parco e dai residui agricoli dei privati presenti nelle aree parco. Il Parco Nazionale della Sila è l’unico Parco italiano che è stato scelto per questo progetto pilota. Gli altri parchi sono: il Danube- Ipoly National Park in Ungheria; il Kozjansko Regional Park in Slovenia, Rodopi National Park in Grecia, il Sölktäler Natural Park in Austria.

Cosa avete fatto nel concreto?
Il progetto, di cui Legambiente è capofila, ha visto diverse fasi. Una prima fase in cui abbiamo coinvolto a scopo informativo tutti gli attori locali, ovvero i proprietari dei terreni e le imprese boschive, per entrare a far parte, direttamente o indirettamente, nella catena di approvvigionamento di biomasse locali da utilizzare come fonte di calore.
Successivamente, abbiamo attivato la filiera corta nel territorio del Parco, attraverso l’ideazione di un bando per la “Fornitura di pellet per caldaie per la produzione di calore in locali gestiti dal Parco Nazionale della Sila”. Abbiamo poi certificato la filiera, utilizzato la caldaia a biomassa per riscaldare gli edifici del Parco e presentato i risultati a Bruxelles e Verona per diffondere le buone pratiche. Infine abbiamo proposto la realizzazione di un GAS (gruppo di acquisto solidale) in modo tale che le imprese che aderiscono al progetto possano fare richiesta del pellet certificato allo scopo di utilizzarlo come fonte di approvvigionamento di piccoli impianti di cogenerazione, con un elevato abbattimento di costi.

Quali sono i vantaggi che derivano dall’utilizzo della caldaie a biomasse?
Innanzitutto un notevole risparmio energetico. Ci sono poi delle ricadute sia a livello ambientale, in quanto le caldaie a biomassa producono minori emissioni rispetto ai combustibili fossili nocivi e promuovono l’uso sostenibile delle foreste, creando una OIL- FREE-ZONE (libera dal petrolio), sia a livello economico, perché coinvolgono l’agricoltura e la silvicoltura, le aziende della lavorazione del legno e le aziende di trasporto, oltre a fornire l’opportunità di un reddito maggiore o l’inizio di attività secondarie.

Il Parco Nazionale della Sila si candida quindi ad essere un esempio virtuoso in Calabria non solo per la valorizzazione del territorio ma anche per lo sviluppo sostenibile e responsabile. Ci sono altri progetti sostenibili in cantiere?
Il Parco si sta impegnando per il recupero della tratta ferroviaria turistica silana grazie al trenino del Parco, tramite cui si potrà di nuovo attraversare un territorio di suggestiva unicità. Il progetto, che rientra fra le iniziative del Mese della Mobilità Dolce (dal 6 marzo al 6 aprile), è frutto della collaborazione con l’Associazione Ferrovie in Calabria ed il Comitato per la salvaguardia della Ferrovia Silana di San Giovanni in Fiore e con il supporto organizzativo della Confederazione della Mobilità Dolce.
Un altro progetto importante riguarda la convenzione con il Club Italiano Pastore della Sila (CIPS), associazione che si occupa della diffusione e valorizzazione di questa razza autoctona, definita anche cane anti-lupo. Ci siamo impegnati ad adottare cuccioli di questa razza che verranno consegnati ai pastori, in modo da consentire loro una difesa naturale dagli attacchi dei lupi al gregge e allo stesso tempo garantire la salvaguardia e la conservazione dei lupi stessi nell’altopiano silano.

Concludiamo qui la nostra chiacchierata con Domenico Cerminara, anche se ci sono tanti altri progetti a tutela dell’ambiente che vedono protagonista il Parco. Torneremo presto a parlare di questo territorio di straordinaria bellezza che si avvicina sempre più a diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Per sostenere la sua candidatura basta cliccare qui