Mariangela Perrupato: “Rapita dalla magia del nuoto sincronizzato”

Perrupato_riadattataA colloquio con Mariangela Perrupato, olimpionica di nuoto sincronizzato, portabandiera della nostra regione agli ultimi Giochi Olimpici di Londra. Nata a Castrovillari (CS) nel 1988, la prima gara di un certo rilievo la disputa agli europei del 2004, a Osweicim in Polonia, dove conquista l’argento a squadre. Dopo due anni arriva la convocazione in nazionale, per i campionati europei di Budapest del 2006. Nel 2008, agli Europei di Eindhoven, in Olanda, il palmares si arricchisce di due altri due argenti, a squadre e combinato. Poi i mondiali di Roma del 2009 e quelli di Shanghai del 2011. Nel 2012, a Londra, in coppia con la genovese Giulia Lapi, conquista la finale nella sua disciplina e si piazza al settimo posto nella graduatoria generale, un ottimo risultato che le consente di guardare con maggiore fiducia al futuro. Poi bronzo agli europei di Berlino nel 2014.

Com’è nata la tua passione per il nuoto?

Ho iniziato a nuotare sin dall’età dei sei anni, presso la Sportiva Sturla di Genova. Dopo due anni, ho deciso di passare al nuoto sincronizzato e grazie ad una mia cara amica  ho intrapreso questa grande passione.

Quali sono state le tappe più significative di questa tua straordinaria carriera?

Il passaggio dalla nazionale giovanile a quella assoluta. Avevo solo 16 anni, la mia famiglia viveva a Genova e io mi sono dovuta trasferire a Roma. Da una città più a misura d’uomo, potremmo dire, ad una metropoli. E’ stato difficile, ma ce l’ho fatta. Dalla mancata qualificazione alle olimpiadi di Pechino 2008 ho imparato molto. E’ stata una delusione enorme, ma quattro anni dopo, sono riuscita a conquistare il sogno che nutrivo sin da piccola, andare alle Olimpiadi.

L’emozione più grande?

I giochi olimpici di Londra. Sin dal mio arrivo al villaggio olimpico non riuscivo a realizzare di avercela fatta. Trovarmi a poca distanza da tutti quei campioni è stato qualcosa di unico. Non scorderò mai gli attimi prima della gara. Una piscina completamente piena: una cosa inusuale per il mio sport. E in più, c’erano tutte le persone più care. La mia famiglia, il mio fidanzato, è stato anche merito loro!

Che consigli daresti ad un giovane che volesse iniziare a praticare la tua disciplina?

E’ uno sport difficile, faticoso e impegnativo. Il nuoto sincronizzato, però, allo stesso tempo, è una disciplina magica. Ogni volta che gareggio mi rendo conto di quanto sia unico. Poche vacanze, tanti allenamenti, ma emozioni straordinarie e indimenticabili. Se mi chiedessero ne è valsa la pena? Risponderei certamente di si. Rifarei tutto. A chi volesse intraprendere questo sport consiglio costanza e tenacia negli allenamenti. La fatica ti porta sempre al successo.

Veniamo alle tue origini. Qual è il tuo rapporto con la Calabria?

Sono nata in Calabria, a Castrovillari. Fino a cinque anni ho vissuto a Saracena, il paese dei miei nonni e di mio padre. Ogni volta che posso vado a trovare i miei parenti. La Calabria è e sarà sempre nel mio cuore.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Il mio sogno più grande è la qualificazione con la squadra ai giochi olimpici di Rio 2016