È “il più vasto provvedimento di tutela paesaggistico in Calabria ed il primo sentiero tutelato come percorso tra storia, cultura e paesaggio dal Ministero della Cultura”.
Il primato spetta al magnifico Sentiero del Brigante, per il quale il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Calabria, diretto da Salvatore Patamia, ha ufficialmente avviato “il procedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico degli immobili e delle aree” che lo interessano.
La notizia giunge proprio dal segretariato, per mezzo di una nota a firma della sua responsabile ufficio stampa e comunicazione istituzionale, Angelina De Salvo.
A quanto si apprende, “L’istruttoria è stata curata dall’architetto Rita Cicero della soprintendenza ABAP di Reggio e Vibo, e il provvedimento è stato approvato dalla Commissione Regionale Patrimonio Culturale della quale fanno parte i Soprintendenti della regione ed il Direttore Regionale Musei”.
Un ruolo importante, quello dell’associazionismo calabrese, che nel tempo si è impegnato, insieme alle istituzioni, perché questo patrimonio fosse tutelato e riconosciuto.
Da qui, i ringraziamenti del segretariato, indirizzati a “Sandro Casile, a tutto il Gruppo Escursionisti d’Aspromonte ed al FAI-Fondo Ambiente Italiano, nonché all’architetto Marilù Laface per la collaborazione”.
Il Sentiero del brigante diventerà a breve un bene riconosciuto e tutelato.
Un bene che si estende, come ricorda De Salvo, “dal centro dell’Aspromonte verso le Serre”: “antiche vie” che “raccontano di ribelli e briganti che in tante epoche hanno percorso queste montagne e vi hanno trovato rifugio. Ma, oltre ai toponimi, anche i racconti, le leggende e numerosi documenti d’archivio – continua il Mic Calabria – parlano di briganti, talvolta temuti altre volte protetti, considerati eroi, giustizieri, raramente criminali. Storie che si intrecciano con le bellezze della natura e della storia. Il Sentiero del brigante le ripercorre tutte”.
Il Sentiero e le sue bellezze
Ecco, dunque, tutte le informazioni su questo magnifico scorcio di Calabria, capace di incantare e offrire emozioni indescrivibili: “Il Sentiero del brigante si estende lungo 140 km, dall’Aspromonte alle Serre – si legge nella nota del Mic – attraversa due Province, incrocia 33 Comuni e 5 centri storici anch’essi tutelati dal punto di vista paesaggistico: Fabrizia, Mongiana, Bivongi, Serra San Bruno e Santo Stefano in Aspromonte. Il provvedimento, oltre a tutelare gli aspetti naturalistici, protegge anche centri storici attraverso regole qualitative condivise per la gestione delle trasformazioni in atto e future”.
“Il Sentiero del brigante – si apprende ancora dalla nota stampa del segretariato – è un percorso culturale che, passo dopo passo, diventa esperienza di conoscenza dei luoghi e di protezione dell’ambiente, della cultura e delle tradizioni, diventa promozione delle risorse del territorio e sistema turistico alternativo e integrato”.
Una natura lussureggiante
Non si può rimanere indifferenti alla natura lussureggiante del Sentiero del brigante.
Immenso “il suo grande interesse naturalistico – ricorda il ministero nella sua diramazione calabrese – grazie alla presenza di foreste, torrenti, ruscelli, cascate, paesaggi alpestri e mediterranei, insediamenti rurali, dimore nobiliari, centri abitati, emergenze architettoniche, siti di archeologia industriale. Dotato di segnavia di colore rosso-bianco-rosso nelle due direzioni di marcia, identificato dalla sigla SB, attraversa il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Regionale delle Serre”.
Un percorso incantevole, tutto da scoprire e dalle caratteristiche uniche, per estensione e possibilità di sperimentarlo in vari modi e in tutte le stagioni: “Da Gambarie a Carmelia – sono le informazioni del Segretariato calabrese guidato da Patamia – si articola in varie tappe, Zervò, Trepitò, Passo del Mercante, Passo della Limina, Mongiana, Bivongi, fino a Stilo, con strutture d’accoglienza lungo il cammino o nelle sue immediate vicinanze e può essere percorso a piedi, in mountain bike o a cavallo ed è indicato in alcuni tratti per le attività didattiche”.
Una esperienza che toglie il fiato, per ricchezza e maestosa bellezza, punteggiata “Dall’inizio alla fine” da “numerosi siti di grande interesse: antiche dimore nobiliari, strutture fortificate, resti archeologici, boschi ricchi di biodiversità, viste emozionanti, villaggi caratteristici e diventa così accoglienza del popolo dei viaggiatori”.
L’impegno delle associazioni
Non si è mai fermato l’impegno delle associazioni per questo sito dalle incredibili potenzialità.
Basti ricordare che, anche in piena pandemia, il Fondo ambiente italiano presentò proprio il Sentiero del Brigante tra i luoghi del Cuore del noto censimento Fai.
In quella occasione la delegazione di Reggio Calabria sosteneva il Gea, Gruppo escursionisti d’Aspromonte, per la candidatura a Luogo del Cuore del Sentiero.
“Ricordiamo – affermava Rocco Gangemi, capodelegazione Fai di Reggio Calabria – che si tratta di un suggestivo viaggio a piedi attraverso aree di grande interesse naturalistico, foreste rigogliose, torrenti impetuosi, placidi ruscelli, cascate…Un’esperienza indimenticabile per la diversità dei contesti culturali, dei modi e ambienti di vita dei luoghi attraversati. Uno straordinario cammino sulle tracce di ribelli, briganti e fuggitivi di ogni epoca, in un territorio fortemente caratterizzato da identità e autenticità”.
Nel novembre del 2017 il Sentiero del Brigante era anche stato inserito nell’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia del Mibact.
“Tanti i riferimenti storici ancora rintracciabili in questo luogo magico – ricordava, ancora, il Fai di Reggio Calabria – la Ferdinandea, ad esempio, già casa di caccia di Ferdinando II di Borbone, da dove il sentiero consente all’escursionista di concludere il suo cammino a Stilo, citta Medioevale, patria di Tommaso Campanella, oppure – su una seconda via – a Serra San Bruno, centro montano famoso per la Certosa fondata da Brunone di Colonia”.
E, nell’impegno dell’associazionismo, il Gea-Gruppo Escursionisti d’Aspromonte ha sempre avuto un ruolo di primissimo piano. Basti menzionare il battesimo stesso di questi luoghi come “Sentiero del brigante”.
Il sigillo ministeriale sul Sentiero del brigante, frutto anche di questa positiva sinergia con i sodalizi che lo hanno sempre valorizzato e promosso, porrà così sotto tutela – una volta concluso l’iter – un autentico “gioiello” culturale e paesaggistico: uno straordinario tassello di quel patrimonio materiale e immateriale di cui la Calabria, felicemente, trabocca.
*Le immagini a corredo dell’articolo sono state fornite dal Segretariato regionale del Mic per la Calabria