Corredino sospeso, un progetto di solidarietà nato e portato avanti dalle mamme di Reggio Calabria

Febbraio celebra l’amore tra innamorati. Noi, però, vogliamo parlare di un altro tipo di sentimento, profondo e incondizionato, come quello di una mamma, moltiplicato per tante donne – madri che, in riva allo Stretto, hanno dato vita a Corredino Sospeso, un progetto di solidarietà rivolto alle famiglie bisognose del territorio metropolitano di Reggio Calabria.

Una rete volontaria di mamme che hanno deciso di prendersi cura dei bambini nei primi anni di vita, da 0 a 36 mesi, e delle loro famiglie.  Una catena di umanità straordinaria che rappresenta un segno tangibile di energia sociale positiva, rivelatasi ed esplosa durante il primo lockdown e mai più arrestatasi.

Sedici sono le mamme che donano il loro tempo, dedicandosi alla raccolta e allo smistamento di quanto  ricevuto, preparando e confezionando i corredini. Rappresentano, ovviamente, il cuore, la testa e le braccia dell’iniziativa. Mamme di bambini in tenera età, per lo più lavoratrici, che si danno da fare per regalare un sorriso e un po’ di serenità a tanti nuclei familiari in difficoltà. Senza donazioni, tuttavia, il progetto non esisterebbe. E allora, ecco una nutrita schiera di mamme che  partecipano all’iniziativa devolvendo tutto ciò che può servire per la prima infanzia.

Non solo abbigliamento, giocattoli, e oggetti di puericultura pesante. Sappiamo come nei primi mesi di vita si faccia un gran consumo di pannolini, creme, detergenti, latte e pappe. Per contribuire all’acquisto di questi beni  è possibile donare qualsiasi cifra nella lista sospesa attiva presso il negozio Primi Anni, situato all’interno della galleria del Viale Calabria, oppure  sulla piattaforma GoFundMe.

E poi ci sono loro, le mamme dei tenerissimi bimbi, beneficiarie del servizio che, rispettando la filosofia di Corredino Sospeso, rendono ciò che non possono più utilizzare contribuendo a dare una nuova vita a capi e oggetti vari. A volte, nonostante le difficoltà, non rinunciano a fare una donazione simbolica per il progetto.

Tutte queste mamme rappresentano l’anima dell’iniziativa. Un vero e proprio fenomeno sociale, se si pensa che perfino il progetto è “neonato”.

È incredibile quante persone abbiano creduto e sposato il progetto, nato un po’ per caso” – asserisce contenta Simona Argento, ideatrice e responsabile di Corredino Sospeso di cui cura la parte amministrativa e della comunicazione. Un ruolo, quest’ultimo, che conosce bene essendo giornalista, social media manager e responsabile della comunicazione e marketing dell’Atam.

È lei a raccontarci l’esordio di Corredino Sospeso, lei che ne è artefice e promotrice. Una storia toccante che vibra di sensibilità verso il prossimo e amore di una neomamma. Sì perché tutto ha inizio a un mese dalla nascita del primo figlio di Simona.  Un periodo che rappresenta per molte uno stato ascetico, in cui i piccoli assorbono tutte le nostre attenzioni e basta un loro sguardo, una carezza involontaria o semplicemente un vagito per farci sentire incondizionatamente felici e assorte.

Per Simona, però, a un certo punto è cambiato qualcosa: siamo in pieno lockdown. In una città deserta, ansimante, incapace di respirare e di andare avanti, Simona fa un incontro che segna l’inizio del progetto. Un conoscente che, dall’oggi al domani, a causa della pandemia, ha perso tutto. Come si può prendersi cura di un neonato? Come si può guardare negli occhi i propri figli nella consapevolezza di non riuscire a dargli ciò di cui hanno bisogno? È un attimo e Simona, che è sempre stata attiva nel sociale, pensa di chiedere aiuto a un gruppo Facebook molto attivo, Mamme dello Stretto. Basta un post e il giorno dopo viene inondata di accessori e beni per la prima infanzia. Una corsa alla solidarietà che la coglie di sorpresa, l’emoziona e alla stesso tempo la convince ad andare avanti.

È dura per Simona, mamma, lavoratrice e moglie ma nondimeno non rinuncia a dedicarsi al prossimo: è lei che all’inizio raccoglie, seleziona, lava e confeziona i corredini. È lei che spesso va a ritirare i pacchi. Gli appuntamenti diventano sempre più frequenti, gli oggetti e i beni ricevuti sono tanti. Simona utilizza i locali del negozio di ortopedia di suo marito per conservarli.

Piano piano – prosegue Simona –  le stesse mamme che donavano si sono rese disponibili a dare una mano. Gli articoli ricevuti erano così tanti  che non potevamo più utilizzare il magazzino di mio marito. Su suo invito ci siamo strutturate. Lui stesso ci ha messo a disposizione un locale in Viale Amendola e le mamme disposte a donare il loro tempo sono diventate fondatrici del progetto”.

Ovviamente i turni cambiano sempre, a seconda del tempo che abbiamo a disposizione. È bellissimo però lo spirito con cui le mamme donano e operano. Pensare che nessuna conosce il sorriso dell’altra, visto che anche in sede indossiamo sempre la mascherina!”. Ma il sorriso arriva dal cuore e diventa un abbraccio forte quando preparano i corredini per bambini che sentono anche un po’ loro. Questo lo spirito della mamme di Corredino Sospeso. Tutte hanno messo le loro abilità al servizio del progetto, ritagliandosi un ruolo e individuando dei compiti specifici. E quando si avvicina il momento del parto, c’è chi utilizza il proprio talento creativo e la propria abilità manuale per preparare il fiocco nascita.

C’è un altro aspetto da non sottovalutare: tutto ciò che viene donato viene sanificato, come pure i locali della sede operativa. Anche qui ricorrendo alla solidarietà di Reggio Service Scarl che si attiva volontariamente per contribuire a sostenere questa bellissima iniziativa.

A fronte di questo impegno, le operatrici di Corredino Sospeso chiedono solo una cosa: rispettare le regole contenute nelle informazioni del gruppo Facebook, avendo cura di lavare i capi, selezionarli per fascia d’età e conservarli separati in buste chiuse.

Del resto, proprio questa operazione può farci sentire più vicini al progetto: doniamo un po’ di tempo per agevolare  le operazioni di chi crea tanti corredini, per partecipare alla felicità della nostra comunità.

Chi dona, deve pensare che sta  facendo un regalo, piuttosto che liberarsi di oggetti che non servono più”, è chiara e concisa Simona.

D’altronde, tra i molteplici obiettivi del progetto, si ravvisa come scopo primario quello “di rispondere a un bisogno del territorio”, precisa la responsabile di Corredino Sospeso.

Sono tante le famiglie che tramite gruppo Facebook e Whatsapp chiedono un sostegno. Nella rete della solidarietà sono attive anche diverse associazioni del territorio e la Caritas. In sostanza, Corredino Sospeso cerca di andare incontro a tutti.

Non chiediamo l’ISE per ritirare i corredini. Ci fidiamo! Speriamo, che in questo momento così buio per molte famiglie, le persone siano solidali le une con le altre. Per adesso è sempre stato così: le persone le riconosci dagli occhi, con gli occhi ti ringraziano”.

Un altro obiettivo è di promuovere il riutilizzo. I figli crescono, gli indumenti, ma anche i giochi si adoperano per un tempo esiguo. Donando si ha la possibilità di fare felici altri bambini e, al contempo, dare una seconda vita a ciò che abbiamo dismesso.

Quanto mi ha insegnato questo progetto –confessa Simona Argento – prima anch’io davo molte cose per scontate; mio figlio è nato che aveva l’impossibile. Ora mi rendo conto di quanto molte cose fossero superflue”.

Carica di energia e di voglia di andare avanti Simona fissa già obiettivi a lungo termine.

Vorremmo strutturarci  in associazione,  ampliare i nostri spazi e offrire servizi di accompagnamento  e rieducazione come percorsi alla vita o alla sana alimentazione. Stiamo pensando anche, visto le numerose richieste, di offrire il servizio di smistamento e ritiro a domicilio degli oggetti ingombranti in cambio di una donazione”.

Facciamo già parte di un’associazione, la UMI, Un Mondo di Italiano, un ente di formazione per l’apprendimento e l’insegnamento della lingua italiana a stranieri. Ci piacerebbe cambiare destinazione sociale e denominazione. Abbiamo già individuato il nome: Pandora”.

Simona guarda lontano e orgogliosa asserisce “siamo donne autonome”. Ce lo dice rispondendo a una domanda implicita che le porgiamo, ovvero se sperano in un supporto dell’amministrazione.

Ci ha fatto molto piacere che sia venuto a trovarci  in sede l’assessore alle politiche sociali, ma Corredino Sospeso è frutto di un lavoro dal basso”.

In sostanza, il progetto è della collettività perché è creato e portato avanti da donne-mamme reggine e tale deve rimanere.

Mi piacerebbe che il progetto fosse considerato della città Metropolitana!”, precisa Simona, pensando a tutte le signore che da Villa San Giovanni, Palmi, Bagnara, addirittura da Palizzi, vengono a donare.

Corredino Sospeso si basa sul dono reciproco e sappiamo tutti che anche donando si riceve qualcosa. Per questo la nostra ultima domanda a Simona è abbastanza scontata ma significativa: “A te cosa ha donato questo progetto?”

Sono la mamma che sono. Ho capito che molte cose di cui ci circondiamo sono fronzoli, non sono indispensabili; Corredino Sospeso  mi ha fatto rinascere sotto una veste diversa; mi ha permesso e mi permette ogni giorno di confrontarmi sul modo di essere mamma; e in questo confronto cresco come mamma e come donna”.

L’augurio di Simona è che questo progetto sia un bagaglio di valori con cui far crescere suo figlio. “Perché Corredino Sospeso è un contenitore di storie, non solo belle”, aggiunge.

È passato poco tempo, infatti, da quando hanno avuto la notizia di una bimba tanto attesa che non ce l’ha fatta. La tristezza si percepisce nella voce di Simona e si comprende quale legame unisca queste mamme accomunate dal dono. Poi conclude sorridendo alla buona novella del giorno prima: “un’altra vita accompagnata da Corredino Sospeso è venuta al mondo!”.

È questa la forza del progetto. Essere stato generato come conseguenza di una pandemia, lottare per rendere chiaro a tutti che la vita è un dono.

Riportiamo i contatti di Corredino Sospeso:

Basta iscriversi al gruppo Facebook

È possibile contribuire anche donando qualsiasi cifra, anche solo 1€, nella lista sospesa attiva nel negozio , galleria del Viale Calabria. La donazione può essere fatta, non solo recandosi fisicamente presso il punto vendita ma anche tramite bonifico. È sufficiente contattare il punto vendita allo 0965 56095. Oppure attraverso una donazione libera sulla piattaforma GoFundMe cliccando su questo link https://bit.ly/2JZnDcZ

Per ricevere supporto: scrivere una mail a corredinosospeso@gmail.com o un messaggio privato nella pagina https://m.facebook.com/corredinosospeso