Il Museo Archeologico di Reggio Calabria diventa ancora più accessibile

Tablet Lis MArRC“Dopo l’apertura ufficiale del 30 aprile, oggi il Museo Archeologico di Reggio Calabria diventa ancora più aperto e accessibile”. Con queste parole il direttore del museo, Carmelo Malacrino, ha presentato alla stampa l’importante progetto sociale “Il MArRC parla Lis” concepito dalla Direzione Generale per le Valorizzazioni del Patrimonio Culturale del MiBACT, nell’ambito della realizzazione di progetti di sviluppo innovativo nel settore audiovisivo e multimediale – Progetto accessibilità per ipovedenti e sordi e promosso dalla Soprintendenza Archeologia della Calabria. Grazie alla video guida in Lingua Italiana dei Segni (LIS), realizzata da digi.Art, anche i non udenti potranno vivere in piena autonomia il nuovo allestimento del museo, un vero percorso esperienziale nella storia della Magna Grecia.

La video guida, oltre ad essere integrata sui monitor delle isole espositive presenti nei quattro piani in cui si articola la visita al museo, può essere fruibile anche dai propri dispositivi mobile. Basta collegarsi al sito per avere immediatamente tutte le informazioni necessarie. Come sottolineato dallo stesso direttore i video sono stati realizzati in modo da spiegare la logica del nuovo allestimento, illustrare i singoli reperti e conoscere i servizi presenti presso Palazzo Piacentini. Inoltre, nell’ottica della massima accessibilità, da oggi il museo mette a disposizione dei visitatori non udenti 20 tablet. Basterà recarsi al Bookshop e una volta ricevuto il dispositivo scegliere i video dal menu, selezionando il piano di riferimento e poi l’argomento, oppure inquadrare i codici QRcode che si trovano lungo il percorso espositivo.

Nel rimarcare l’importanza del progetto che vede il MarRC all’avanguardia sia rispetto a molti musei nazionali sia a livello internazionale, il direttore Malacrino ha riconosciuto i meriti dell’iniziativa alla dottoressa Simonetta Bonomi, oggi alla guida della Soprintendenza Archeologica del Veneto. Nell’illustrare l’iter del progetto, nato due anni e mezzo fa grazie ai fondi messi a disposizione dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, la Bonomi ha sottolineato come il Museo di Reggio disponga oggi di un servizio in più “che non tutti i musei possono vantare” e che lo rende “un Museo molto accogliente”. La Bonomi ha poi evidenziato come sia necessario superare anche altre barriere, per garantire ad esempio una migliore fruibilità dei servizi museali anche agli ipovedenti.  Locandina Tablet Lis

Plausi all’iniziativa sono venuti dal Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Nicola Irto, che, inquadrando l’iniziativa all’interno di uno scenario più ampio di cambiamento in atto nel sistema museale italiano ha sottolineato l’impegno del Direttore Malacrino nel rendere il museo un attrattore dinamico. L’assessore alla cultura e legalità della Provincia di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo ha evidenziato il valore di “etica museale” dell’iniziativa, rimarcando l’importanza del lavoro di squadra portato avanti dal team di  Malacrino. L’assessore non ha dimenticato di ringraziare la dottoressa Bonomi per l’impegno per la nostra città. “I bronzi sono qui per lei”, ha detto, lanciando a Regione e Comune la proposta di riconoscere alla Bonomi la cittadinanza onoraria.

Un impegno a superare in sinergia le altre barriere per rendere la cultura accessibile e garanzia di pari opportunità è venuto dal Comune di Reggio Calabria, nella persona dell’assessore alle Politiche Sociali, Giuseppe Marino. Un obiettivo condiviso dal Presidente ENS Provinciale, Carmelo Ollio che, grazie alla traduttrice Lis Teresa Muraca, ha auspicato di “poter collaborare ancora con il museo”. “Questa volta abbiamo utilizzato la lingua dei segni diffusa in Italia, la prossima volta magari potremmo utilizzare la Lis americana”.

A illustrare il progetto sul piano tecnico operativo è stata Rosanna Pesce di digi.Art che si è soffermata sulla semplicità di utilizzo della video guida. I testi sono ripresi dagli originali elaborati dagli archeologi per la pannellistica del museo e seguono la suddivisione in sezioni dell’allestimento museale.