Seconda Edizione del progetto “Pastori Custodi” al Parco Nazionale della Sila

Nell’area circostante la Sede Legale ed Amministrativa dell’Ente Parco Nazionale della Sila si è svolto l’evento ufficiale di avvio della seconda edizione del progetto del “Pastore Custode” promosso dal Parco e dal Gal Kroton con il patrocinio dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Calabria.

“Anche quest’anno, i nostri boschi avranno i loro custodi, delle vere e proprie sentinelle che sorveglieranno il nostro altopiano attuando un’opera di prevenzione e tutela ambientale. Nel 2021 i risultati sono stati ottimi, ed è per questo che riparte tale progetto, che ha il duplice obiettivo di valorizzare la figura del “pastore custode”, in possesso di una profonda conoscenza del territorio, in grado di custodire e salvaguardare il patrimonio ambientale in cui opera e non solo, riabilitando così una professione antica e valorizzando paesaggio, produzioni, cultura e tradizioni locali.”

Con queste parole il presidente del Parco Nazionale della Sila Francesco Curcio, ha dato il via alla manifestazione accogliendo i 38 allevatori del territorio e tutti gli ospiti presenti.

L’evento è proseguito con l’intervento del Presidente del Gal Kroton, Natale Carvello: “il progetto si ripete anche per questa annualità, e rappresenta un buona pratica di valorizzazione e promozione del contesto naturalistico, storico e culturale delle tradizioni, segno che ognuno di noi ha la responsabilità di non abbandonare questi boschi, impegnandosi per la loro tutela e conservazione, educando le future generazioni al rispetto del territorio”.

Sinergia, amore per il territorio e per la comunità silana sono state al centro degli interventi del presidente Apz Calabria Franco Barretta, del presidente Ara Calabria Michele Colucci e del presidente regionale della CIA Nicodemo Podella, che hanno, tra l’altro, sottolineato l’impegno e il sacrificio che gli allevatori mettono ogni giorno nel loro lavoro e nella salvaguardia dell’ambiente.

“Un legame con il territorio intenso e forte che si traduce in valorizzazione e testimonianza della bellezza della Sila che emerge dal patrimonio naturalistico, ma anche dal patrimonio umano, ed insieme rappresentano un valore inestimabile non solo per l’altopiano, ma per tutta la nostra regione”, così il Presidente della Provincia di Cosenza nonché sindaco di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, ha testimoniato la sua ammirazione e il suo sostegno a tale progetto.

“Pastore Custode”, è un progetto sostenuto appieno dalla Regione Calabria, ad affermare tale vicinanza ieri erano presenti all’evento il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Giacomo Giovinazzo, che ha sottolineato “che tale iniziativa rappresenta un segno tangibile di sinergie, che convergono tutti su un unico obiettivo: prendersi cura del territorio, riconoscendo il suo valore e riconoscendo negli allevatori il punto da cui partire per costruire nuove politiche a supporto del settore”. E l’Assessore regionale all’Agricoltura e alla Forestazione Gianluca Gallo, che ha concluso l’evento con un appassionato intervento.

“I risultati dello scorso anno sono incoraggianti, siamo riusciti a salvaguardare il territorio. La Regione ha subito riconosciuto il valore di tale progettualità e dell’intuizione del Presidente dell’Ente Francesco Curcio riconoscendo nel pastore custode una figura importantissima, di cura e salvaguardia del nostro territorio. Gli allevatori, ogni giorno, con il proprio lavoro, continuano a raccontare la Sila e la Calabria tutta, e designare le strade delle future generazioni. Per tale ragione stiamo costruendo politiche e misure dedicate proprio al “Pastori Custodi della Biodiversità”, per donare all’agricoltura e all’allevamento calabrese un nuovo futuro. L’anno 2021 è stato horribilis per la questione degli incendi boschivi, e in queste latitudini è stato fondamentale il ruolo dei pastori e delle associazioni, quest’anno faremo di più, augurandoci che a cambiare sia la coscienza civile di ciascuno di noi.

 Il mio ringraziamento va agli allevatori, dunque, non solo per quanto faranno per la nostra Sila, ma anche per il lavoro che con passione svolgono quotidianamente e per le tradizioni che ci tramandano.  Il Parco è di tutti e per tale ragione ognuno di noi deve preservarlo e curarlo.”