Transumanza: Patrimonio Culturale e Immateriale dell’Umanità

Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, riunitosi a Bogotá, Colombia, ha proclamato la transumanza patrimonio culturale e immateriale dell’umanità.

Anche i territori ed i tratturi della Calabria entro Marzo 2020 saranno integrati insieme alla Sardegna ed alla Spagna.

La transumanza, la tradizionale pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi e verso condizioni climatiche migliori, si allinea con l’obiettivo già individuato un paio di anni or sono dall’Ente Parco nazionale della Sila e dell’ARA  Calabria (associazione regionale allevatori), con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, di recuperare gli antichi tratturi, di valorizzare la tradizione della transumanza e sviluppare attività economiche sostenibili legate al mondo degli allevatori.

A tal proposito sono già stati individuati i primi percorsi e stanziati i primi fondi affinché il recupero dei “tratturi”, strade per la migrazione stagionale degli animali, possano divenire sentieri tematici rivolti ai turisti peraltro potenzialmente gestiti dagli stessi allevatori che potrebbero attrezzarsi per accogliere e ristorare con i prodotti dell’allevamento i tanti turisti attratti dalle bellezze del Parco.

L’ARA Calabria, nella persona del Presidente Raffaele Portaro, “plaude al lavoro svolto dal capo di gabinetto del Ministero dell’Ambiente, il professor Pier Luigi Petrillo, autore del dossier, e dall’ambasciatore d’Italia all’Unesco Massimo Riccardo, per l’importante riconoscimento, che attribuisce alla transumanza ed agli allevatori che la praticano il ruolo di “sentinelle” dell’ambiente, capaci di coniugare una corretta gestione delle risorse naturali con il benessere degli animali in un equilibrato rapporto tra uomo e natura”.

Infatti i pastori transumanti, come sottolinea il dossier di candidatura presentato dall’Italia insieme a Grecia e Austria all’Unesco, hanno una conoscenza approfondita dell’ambiente, dell’equilibrio ecologico tra uomo e natura e dei cambiamenti climatici avvalorando questo tipo di allevamento come sostenibile ed efficiente.

L’Ente Parco Nazionale della Sila, nella persona del suo Presidente, il dott. Francesco Curcio, sostiene che “questo riconoscimento rafforza il lavoro avviato dall’Ente Parco con l’ARA Calabria, obiettivi per altro contenuti anche nel Piano economico del Parco e che verranno perseguiti all’interno del percorso della Carta Europea del Turismo Sostenibile affinché la tradizione del territorio silano, il valore dei suoi prodotti e di una cultura millenaria, possano costituire una ulteriore attrattiva e divenire  indotto per i residenti dell’area protetta sempre nell’ottica di una economia che sia  sostenibile e migliorativa dell’ambiente naturale”.