Tre milioni di euro per il recupero e la ristrutturazione del Bastione di San Giacomo, parte del Castello Carlo V di Crotone.
Un autentico gioiello, risalente all’XI secolo e che, dopo la conquista della città da parte dei Normanni, figura tra i 75 castelli delle terre di Ruggero II.
“Dichiarato di interesse culturale nel 1965 ai sensi della legge 1089/39, è un grande complesso monumentale costituito da bastioni e cortine murarie che cingono una collina. La fortezza racchiude un’area di 13.560 m² ed ha un perimetro di 640 m”: a fornire cenni storici e notizia del bando è il segretariato regionale del Ministero della Cultura, attraverso una nota a firma della responsabile Ufficio stampa e Comunicazione, Angelina De Salvo.
“È stato pubblicato sul sito di Invitalia Spa il bando di gara – si legge – per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base del progetto definitivo”.
L’intervento è finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del PON (FESR) “Cultura e Sviluppo” 2014-2020 e il soggetto attuatore dell’intervento è il Segretariato Regionale del MiC per la Calabria diretto da Salvatore Patamia.
Suggestivo e carico di storia, “Il Bastione San Giacomo è posizionato, in riferimento alle principali direzioni geografiche, nella zona sud-est del Castello, il cui ingresso è ubicato sul lato ovest. Entrati nel Castello – scrive il Segretariato – il percorso per raggiungere la sommità del Bastione è costituito da una rampa pavimentata con porfido che conduce sul lato sud del Castello, su un’area pavimentata anch’essa in porfido, che si estende dalla Torre Comandante al Bastione San Giacomo. Tale area attualmente non è fruibile in quanto, a seguito di indagini di caratterizzazione eseguite nell’ambito del progetto “Crotone. Castello di Carlo V. Interventi di bonifica e messa in sicurezza delle aree contaminate da NORM”, è risultata contaminata da NORM, pertanto richiede un intervento di messa in sicurezza mediante realizzazione di pavimentazione in calcestruzzo di spessore minimo di 11 cm e densità di 2,35 g/cm3”.
Non è, peraltro, la prima volta che si interviene su questo bene: “La sommità del Bastione San Giacomo – ricorda ancora Angelina De Salvo, per il Segretariato del Mic – nel tempo è stata oggetto di diversi interventi che hanno previsto la realizzazione di opere in calcestruzzo che hanno portato alla chiusura di vani e/o vuoti, allo smantellamento del sistema di allontanamento delle acque meteoriche, a rendere il piano di calpestio irregolare. Lungo il piano di calpestio sono presenti aperture di areazione/illuminazione chiuse con grate, basamenti in calcestruzzo con piastra superiore in acciaio su cui durante la prima guerra mondiale furono installate batterie costiere e vegetazione diffusa”.
Il sito è incantevole: percorrendo, infatti, le scale interne del Bastione San Giacomo che, spiega la diramazione regionale del Mic, “si presentano poco regolari, è possibile giungere all’esterno del Castello Carlo V, mediante la postierla detta “Le Sette Porte”, che conduce all’orto botanico posto ai piedi dello stesso Bastione”.
Ed ecco, nel dettaglio, quali sono gli interventi previsti dal bando: “Il Bastione San Giacomo, previa pulizia dei vani interni, sarà oggetto di ripristino della superficie sommitale, pulizia della muratura dei paramenti esterni, eliminazioni di elementi postumi (quali elementi in acciaio infissi), ripristino della muratura in corrispondenza delle perture sui lati sud e ovest (vecchie bocche di fuoco), chiusura dei fori lungo le pavimentazioni interne, chiusura dei fori lungo i paramenti ovest, in corrispondenza del vano ove è presente una palma, e lungo il paramento nord in corrispondenza del vano in cui è stata ricostruita la parete; ripristino dei cancelli d’ingresso; ripristino dell’illuminazione interna; realizzazione del sistema di raccolta e allontanamento delle acque meteoriche”.
“La progettazione definitiva – chiarisce il segretariato – è stata curata dall’ex Soprintendenza ABAP per le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, adesso Soprintendenza ABAP per le province di Catanzaro e Crotone”.
*Le immagini a corredo dell’articolo sono state fornite dal Segretariato regionale del Mic