Anime Salve. Il racconto fotografico di Elio Carrozza e Luca Daniele

Fa tappa a Montepaone Lido il progetto culturale che documenta gli sbarchi di immigrati in Calabria

Anime Salve questo il titolo del progetto culturale, che documenta gli sbarchi di immigrati avvenuti negli ultimi anni a Roccella Jonica, che da oggi, e fino al 3 dicembre, farà tappa a Montepaone Lido.

Nella Galleria Fotografica “Cine Sud”, nel piccolo comune della provincia di Catanzaro, sarà esposta la mostra realizzata a quattro mani da Elio Carrozza e Luca Daniele. Un racconto fotografico capace di dar voce a chi è fuggito dall’orrore per raggiungere un porto sicuro. Uomini, donne e bambini, spiriti solitari accomunati dal coraggio di chi lotta per la propria vita.

anime salveFoto scattate in presa diretta, un viaggio nel viaggio che punta tutto sulla semplicità per comunicare con immediatezza un importante messaggio. La prospettiva dei due fotografi si svincola, infatti, dal senso comune che spinge a considerare queste persone soltanto come profughi, immigrati clandestini, extracomunitari, e si sofferma sulla loro più intima identità fatta di forza e debolezza, orrore e felicità.

“Anime Salve è anzitutto un’indagine dell’animo umano – spiega Elio Carrozza. Ciò che si narra è la realtà di un’esperienza. Non abbiamo scelto di seguire una visione buonista o al contrario troppo cruda, ma ci siamo limitati a cogliere la semplicità dei gesti di chi, arrivato in un nuovo Stato, si prepara a cambiare vita”.

anime salve 2“Le persone che abbiamo fotografato – continua Carrozza – non ci hanno mai percepito come qualcosa di estraneo, perché io e Luca abbiamo lavorato nel ruolo di volontari della protezione civile, scattando dopo aver offerto il nostro aiuto nelle operazioni di trasbordo dalle barche alla terra ferma e dopo aver dato l’assistenza necessaria a chi aveva affrontato un lungo viaggio sfidando la morte. In principio non avevamo l’idea di cosa volessimo creare, volevamo semplicemente dare testimonianza di una realtà e lo abbiamo fatto con il linguaggio a noi più vicino, quello della fotografia. Il progetto di “Anime Salve” si è sviluppato in una fase successiva quando ci siamo resi conto che era necessario andare avanti, e fare qualcosa di più. Arriveranno ancora molti immigrati sui nostri territori ed è importante capire chi sono queste persone, che spesso fuggono da quell’orrore di cui abbiamo paura anche noi”.

E proprio da questa consapevolezza e da questa esigenza, con l’intento di restituire dignità al popolo che viene dal mare, ha preso forma nel 2015 il progetto IOVEL. Un’associazione non profit che si occupa di promuovere la cultura fotografica e le arti visive – sorta dal sodalizio tra Elio Carrozza, Luca Daniele, Giovanni Torre e Edmondo Di Loreto – nata con lo scopo di sostenere concretamente ed economicamente i progetti che si sviluppano attorno agli sbarchi dei migranti nella zona di Roccella Jonica.

anime salve 4IOVEL è un’associazione culturale che usa la cultura, la conoscenza e il pensiero positivo come unici mezzi atti a sensibilizzare le coscienze di tutti sull’assistenza ai migranti e raccogliere fondi per migliorarne l’organizzazione materiale.

Anime Salve è il primo dei loro progetti, da cui è nata anche una pubblicazione. Saranno in tutto tre i volumi fotografici (per la cui realizzazione è in atto una raccolta fondi) che supporteranno un ciclo di esposizioni fotografiche in Italia e all’estero. Il primo dei tre libri fotografici narra, per immagini e testi selezionati, gli sbarchi che da sette anni avvengono a Roccella Jonica e nelle zone limitrofe. Il secondo volume racconterà dei campi profughi prossimi alle zone di guerra. Il terzo libro proverà a narrare dieci storie di dieci profughi, transitati da Roccella e che ora vivono in diverse parti d’Europa.

anime salve 3“Inizialmente volevamo solo documentare – spiega Luca Daniele – ma nell’addentrarci nelle storie che raccontavamo si è aperto un mondo. C’è un Islam moderato che vuole dire la sua, che fugge dallo stesso terrore che sta creando oggi i problemi in Europa. Diventa difficile stabilire chi è buono o cattivo, non ci proviamo e nemmeno abbiamo gli strumenti per farlo. Vogliamo costruire un filo rosso tra le persone che sono passate dai nostri territori e che hanno ricominciato a vivere altrove chiedendoci di rendere sacro il pezzo di cemento su cui hanno poggiato il piede toccando quella terra ferma, che considerano la loro salvezza. Da qui il titolo del nostro lavoro “Anime Salve” – sottolinea il fotografo – che vuole aprire un dialogo sui temi che bisogna più profondamente indagare senza cadere in facili strumentalizzazioni. Ci sono persone ora lontane che ringraziano le comunità e gli Stati che li hanno aiutati a ricominciare, ci sono tante verità all’interno della Verità più grande. La soluzione dei contrasti passa dalla conoscenza e dal dialogo”.