Hokusai, Hiroshige, Kuniyoshi, Kunisada, Hiroshige II, Chikanobu, KyŌsai, Kunichika, Shuntei: la magia della più grande arte giapponese è arrivata in Calabria con una mostra imperdibile, per chi ama il Bello e la grazia di opere immortali.
Si intitola “Japan. Maestri d’Oriente”. Capolavori xilografici dell’arte giapponese” l’esposizione appena inaugurata nella splendida cornice della Galleria Nazionale di Cosenza a Palazzo Arnone di cui hanno dato notizia il sito espositivo e la Direzione regionale Musei Calabria sui propri canali social.
Una occasione per vedere da vicino, per la prima volta in questa regione, i capolavori dei grandi maestri giapponesi dell’Ottocento.
Fino al prossimo 2 Giugno 2022, infatti, si potranno ammirare affascinanti e suggestive xilografie di una straordinaria selezione: “oltre 100 opere provenienti da collezioni private per un percorso immersivo dai Manga e Gafu di Hokusai alle Cinquantatrè stazioni del Tōkaidō di Hiroshige, fino ai ritratti degli attori kabuki di Kunisada e ai samurai di Shuntei, con anche le Quarantotto famose vedute di Edo di Hiroshige II e i racconti visionari di Kuniyoshi”, scrivono gli organizzatori.
Il lontano Giappone si fa vicino, per far percorrere un “viaggio, attraverso la lente d’ingrandimento dell’arte, nelle tradizioni, nella storia, nei paesaggi, nel mito di un grande paese”, si legge inoltre nella nota stampa dell’evento. Un percorso che “darà sfogo alla fantasia di tutti” e “getterà una nuova luce sulle “conoscenze” già acquisite, aprendo nuovi scenari”.
Scriveva, al fratello Theo, Vincent Van Gogh: “Quello che invidio ai giapponesi è l’estrema limpidezza che ogni elemento ha nelle loro opere […]. Le loro opere sono semplici come un respiro, i giapponesi riescono a creare figure con pochi tratti, ma sicuri, con la stessa facilità con la quale noi ci abbottoniamo il gilè. Ah, devo riuscire anche io a creare delle figure con pochi tratti”.
Parole che riassumono perfettamente il segreto di opere che colpiscono per la cura del dettaglio, i colori vividi, la capacità di riprodurre il movimento cogliendo sempre la grazia del soggetto, sia esso un paesaggio, un essere umano e una creatura animale.
C’è, in questa produzione così raffinata, l’attenzione di chi osserva i moti dell’esistenza riproducendoli con sacro rispetto: dal leggero fluttuare di una carpa in un ruscello a una foglia che trema, da un lago dalle acque immobili su cui plana un uccello leggero a un cappello che gioca con il vento…
La rara, preziosa dote di strappare un attimo al rincorrersi degli eventi di ogni vita si trasforma in una fotografia del quotidiano carica di una intrinseca filosofia che ha il sapore di uno sguardo sull’eternità.
La mostra “Japan” a Cosenza è l’occasione per immergersi tra capolavori che respirano, che raccontano non solo un Paese e una cultura ma, in definitiva, il senso stesso dell’esistenza. A qualsiasi latitudine.
Il progetto espositivo è curato da Alessandro Mario Toscano e Marco Toscano.
La mostra è organizzata e prodotta dall’Associazione N.9 (reduce dal grande successo di pubblico delle precedenti mostre su Antonio Ligabue e Rembrandt), patrocinata dalla Japan Foundation, e con il sostegno di Banca Mediolanum.
Si tratta, fanno sapere gli organizzatori, di “Un’operazione culturale che non vuole fare sentire solo più erudito il suo pubblico, ma vuole anche offrire gli spunti per una riflessione postuma: l’osservazione e la comprensione “dell’altro” necessita di una pluralità di sguardi, il nostro solo punto di vista non basta”.
Info
https://www.mostrajapan.it/2019/11/informazioni.html
https://www.facebook.com/GalleriaCosenza