A tu per tu con Roberta Cleo, vincitrice del premio Pericle d’Oro 2018

Dai primi testi di canzoni scritti quando era ancora adolescente al Tim Tour, dagli studi di Armonia e Composizione Jazz presso il Conservatorio di Cosenza fino all’avventura di Area Sanremo prima, e di Sanremo Giovani poi, dove figura nel 2017 tra i finalisti col brano Non ti perdere. La cantautrice cosentina Roberta Castellani, in arte Roberta Cleo, di strada ne ha fatta tanta, arrivando anche ad aprire concerti importantissimi come quello di Fiorella Mannoia e Alvaro Soler. Un’unica grande passione: la musica, coltivata con impegno e dedizione, che le ha permesso di raggiungere traguardi importanti a dispetto della giovane età. Già fondatrice dell’associazione Suoni e Rumori, presso la quale è impegnata a trasferire il suo talento ed il suo entusiasmo verso le giovani promesse del territorio, Roberta Cleo (che a breve sarà mamma della piccola Alice, ndr) si appresta a ritirare il premio nazionale Pericle d’Oro 2018, assegnato ogni anno a personalità calabresi distintesi in Italia e nel mondo per professionalità e creatività. La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 28 luglio al Castello feudale di Ardore, nei pressi di Bovalino. Nel frattempo, Roberta ha raccontato qualcosa in più del suo percorso artistico a Yes Calabria, dando anche alcune anticipazioni sui prossimi progetti.

Roberta, cosa vuol dire per te, in questo momento della tua vita e della tua carriera, ricevere il Pericle d’Oro?

«È il terzo riconoscimento nell’arco di due anni. Dopo la menzione speciale del Comune di Cosenza, nel Capodanno 2017, e il premio San Francesco Saverio, a cui parteciperò come ospite nuovamente il prossimo settembre, è arrivata la bella notizia del premio Pericle d’Oro 2018. Una grande soddisfazione per me l’apprezzamento della mia gente e della mia terra, che tanto amo e che non ho mai voluto lasciare. In un campo (quello musicale) davvero difficile, dove a volte la meritocrazia e la gavetta contano ben poco, dove si ha la sensazione che contino di più i numeri, o quanto social sei e spesso ci si perde tra i mille provini alla ricerca del successo. Questo premio arriva a dimostrazione del fatto che i sacrifici, invece, ripagano, e che ogni artista fa il suo percorso personale. La musica non è grandi numeri, TV e visualizzazioni, la musica è anima, è quello che hai dentro e se quello che hai dentro arriva alla gente vuol dire che hai raggiunto il tuo obiettivo».

I tuoi brani, come Senz’anima e Non ti perdere, giusto per citare i più noti, sono molto intimi e da ognuno di essi, forse proprio per questo motivo, traspare una nota di malinconia. Fa parte della tua ricerca musicale questo tentativo di andare in profondità, oltre la superficie delle cose?

 «In realtà la mia scrittura non è mai stata pensata. Se avessi pensato di scrivere una canzone con determinati canoni non sarei mai riuscita a scrivere nulla. La verità è che fa parte del mio modo di essere, della mia personalità. Tendo sempre ad andare oltre l’apparenza delle cose, mi piace osservare e ascoltare, mi piace capire il perché delle cose. Spesso posso sembrare sulle nuvole o a primo impatto poco aperta verso gli altri. In realtà è totalmente il contrario. Anche se i miei brani non sono quasi mai autobiografici, in qualche modo parlo di me, del mio essere interiore. Quella nota di malinconia che fa parte di me naturalmente e che è la mia forza per andare avanti, che mi rende vulnerabile ma allo stesso tempo forte e consapevole».

 

Cosa consiglieresti ad un giovane che intende intraprendere la tua stessa carriera, specie partendo “dal basso”, come hai fatto tu?

 «Posso solo raccontare la mia esperienza, dispensare consigli non fa parte del mio modo di essere. Mi piace però dialogare e confrontarmi con chi ha la mia stessa passione. Lo faccio tutti i giorni con i ragazzi che seguo nella mia scuola di musica Suoni e Rumori. Non sono miei allievi, ma miei amici e ai miei amici racconto la verità. La verità di un campo che spesso ti delude, la verità di una terra (la nostra Calabria) che ti offre poche possibilità e dove se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi devi lottare, devi fare sacrifici e studiare. Ma racconto anche la meraviglia della musica, della sua bellezza immensa e delle grandi emozioni che solo la musica può darti. Io ho studiato, ho fatto gavetta e la faccio ancora, perché non si smette mai di imparare e credo che le più grandi qualità da sfruttare siano la determinazione, ma soprattutto l’umiltà. Credo sia importante rimanere con i piedi a terra e le soddisfazioni prima o poi arriveranno, come per me con Non ti perdere in finale a Sanremo Giovani 2017 o il premio Pericle d’Oro di quest’anno».

 

Pensi che il tuo approccio alla scrittura e il tuo modo di fare musica cambieranno con l’esperienza della maternità?

 «Diventare mamma in realtà cambia la prospettiva di ogni cosa. Tutto quello che per me fino ad oggi era di vitale importanza diventa un meraviglioso contorno. Non pensavo di poter provare un’emozione simile. Ogni cosa adesso ha più senso, ogni dubbio, ogni indecisione adesso è più chiara. Continuerò il mio percorso musicale con una determinazione ancora più grande. Ogni esperienza di vita ti cambia, la mia scrittura è cambiata di anno in anno e oggi cambia ancora di più ma il mio approccio alla musica probabilmente non muterà, semplicemente si evolverà in maniera naturale».

 

Qualche anticipazione sull’uscita del disco o novità che ci vuoi svelare?  

«Il mio prossimo obiettivo è l’uscita degli altri singoli, il prossimo è già in lavorazione. Oggi, discograficamente parlando, non si parla più di dischi ma di brani singoli che saranno accompagnati da live. Spero di riuscire a fare “la prima” nella mia Cosenza. Cerco di non fermarmi mai…anche ora che ho il pancione sono sempre in movimento e sono pronta ad affrontare tutto quello che la vita, così imprevedibile, mi proporrà».