Con Antonio Alvaro, presidente del Flag dello Stretto Area Tirreno 2, il bilancio della terza edizione
Si è conclusa la terza edizione di Azzurro di Calabria, la kermesse itinerante promossa dal FLAG dello Stretto Area Tirreno 2 per valorizzare la pesca artigianale locale.
La manifestazione, finanziata dalla Regione Calabria, Dipartimento Agricoltura, nell’ambito del Programma Nazionale FEAMPA 2021-2027, rappresenta uno straordinario volano di cultura e sostenibilità, sensibilizzando residenti, turisti e operatori della pesca all’oro azzurro di Calabria: un pesce, fino a poco tempo fa considerato povero, ma che, invece, è un vero e proprio Re… di qualità, sostenibilità e salute.
Ad aprirci gli occhi sulle potenzialità di questa specie, di cui le coste calabresi sono ricche, è stato proprio il presidente del Flag dello Stretto Area Tirreno 2, Antonio Alvaro.
Perché dedicare una manifestazione al pesce azzurro?
Il plauso va alla Regione – precisa Alvaro – che per il terzo anno consecutivo ha messo a disposizione i Fondi del programma FEAMPA per valorizzare questa risorsa del mare, dimostrando una grande lungimiranza. Fino a poco tempo fa la questione delle aree costiere e della pesca non era al centro delle politiche, adesso, invece, è diventata strategica e si punta in maniera forte a promuovere quello che una volta era considerato pesce povero, pesce da scarto.
Oggi il pesce azzurro è riconosciuto per la sua qualità e capacità di prevenire malattie cardiovascolari che sono alla base del più alto rischio di mortalità – spiega Alvaro, citando le proprietà nutritive di questa specie, ricca di Omega 3, di importanti sali minerali e vitamine.
Oltre alla salute dell’organismo, il pesce azzurro è un ottimo alleato del mare…
Incentivare la pesca artigianale e la piccola pesca costiera di queste specie come sarde, alici, aguglie e sgombro permette di ridurre la pressione sugli stock ittici di specie più pregiate, spesso minacciate da pesca intensiva, salvaguardando la biodiversità marina – continua il presidente, sottolineando il senso dell’iniziativa “Azzurro di Calabria”.
Pesca artigianale che pertanto, evidenzia Alvaro, può essere considerata a chilometro zero, garantendo sostenibilità e fornendo ai consumatori pesce stagionale, fresco e locale, riducendo la dipendenza da pesce congelato e, aggiungiamo noi, importato.
La manifestazione da poco conclusa rientra, quindi, in una strategia più globale che intende promuovere la cultura della piccola pesca locale, salvaguardare la salute del mare e creare un’economia fondata sulle eccellenze endogene.
Regista di questo cambiamento è la Regione Calabria (Dipartimento Agricoltura) che agisce attraverso i Fisheries Local Action Groups (FLAG) che, come precisato da Alvaro, diventano il braccio operativo dell’Amministrazione regionale.
I FLAG, oltre a un contributo operativo, sono impegnati nella promozione di una nuova cultura della pesca, che chiama in causa anche il pescatore.
Ci troviamo di fronte a un cambiamento della pesca che incide sull’economia del settore. Non ci sono più quei margini di cui in passato il pescatore poteva godere. Per questo, occorre trovare attività alternative che consentano agli operatori una vita di qualità.
Trasformazione culturale e economica che i Gruppi di Azione Locale perseguono attraverso i fondi del FEAMPA – a cui vanno i ringraziamenti del presidente – promuovendo bandi che incentivano la diversificazione lavorativa, quali il pescaturismo, l’ittoturismo oppure la trasformazione dei prodotti della pesca.
Si punta molto a coniugare il valore della pesca con l’importanza del turismo che da noi dovrebbe essere una delle economie di traino per le altre.
In questa logica, cambiano e si evolvono anche le competenze del pescatore che deve acquisire abilità imprenditoriali e quelle capacità trasversali che gli consentano di relazionarsi con i turisti e di valorizzare una tradizione antica, sapientemente ripresa in cucina dalle donne, mogli dei pescatori, custodi del focolare e di ricette antiche, bravissime nel trasformare il pesce “povero” in piatti di grande carattere.
Alvaro si mostra fiducioso, apprezzando i buoni risultati finora conseguiti, senza tralasciare, però, l’importante lavoro da fare per rendere la pesca costiera competitiva.
Centrale in questo ambizioso progetto è puntare sui giovani e sull’innovazione.
Sappiamo che la pesca è un mestiere che si tramanda di padre in figlio. C’è un po’ di sfiducia, ma stiamo cercando di recuperarla, perché si rischia di avere una pesca decapitata, ovvero non avere pescatori.
L’obiettivo, per Alvaro, è creare un settore in cui i giovani vedano una prospettiva economica sicura e gratificante.
Occorre investire in pescherecci che sappiano innovarsi dal punto di vista tecnologico e che siano ecocompatibili… credo che in questo senso i bandi che stiamo promuovendo stiano dando delle risposte significative.
Innovazione fa anche rima con prodotti trasformati. Alvaro cita l’abbinamento tra pesce e eccellenze simbolo della Calabria, come la nduja e la cipolla rossa di Tropea, che hanno ricevuto grande successo durante manifestazioni regionali.
La trasformazione del pescato locale è anche un modo per migliorarne la resa economica. L’abbinamento con eccellenze del territorio aumenta l’appetibilità del prodotto e consente di posizionarlo sul mercato con un valore più alto.
La sfida è grande, come pure l’interesse dimostrato dai pescatori.
Adesso siamo quasi pronti per avviare la terza programmazione e siamo molto fiduciosi che tante piccole industrie possano nascere. L’importante è crederci e avere segni di grande cambiamento e voglia da parte dei pescatori di acquisire le nuove opportunità che l’Europa offre.
La volontà del FLAG dello Stretto Area Tirreno 2 è di restituire anche alle donne il ruolo centrale che avevano nella pesca.
C’è bisogno di riportare le donne al centro, soprattutto nella pesca locale, dove il loro contributo è fondamentale.
Da non sottovalutare l’aspetto della formazione. Pur non rappresentando un elemento centrale nella mission dei Gruppi di Azione Locale, Alvaro crede fortemente nell’importanza di investire su informazione e competenze dei pescatori quale garanzia di risultati di maggiore qualità.
Insomma, di ‘pesce al fuoco’ ce n’è tanto, ma grande è l’entusiasmo, a partire dalla manifestazione “Azzurro di Calabria”, articolata quest’anno in una serie di serate che si sono svolte in diverse località della regione, offrendo una combinazione di convegni culturali, spettacoli musicali e momenti gastronomici dedicati alla promozione delle risorse ittiche della Calabria.
È possibile fare un bilancio dell’iniziativa di quest’anno?
Azzurro di Calabria avviene quasi sempre in accordo con le amministrazioni comunali. Quest’anno abbiamo riscontrato una grande sensibilità e una larga partecipazione anche del pubblico.
Il bilancio dell’iniziativa è ogni anno migliore tanto che i dati inducono la Regione a perseguire questa strada. Io credo sia un’iniziativa che rende vanto all’Amministrazione regionale, perché è di grande pregio culturale, scientifico ed economico.