Tra i talenti nascosti della Calabria, un chirurgo estetico – maxillo facciale: Luciano Catalfamo

yescalabria_lucianocatalfamo_01L’unico specialista di tutto il sud che abbina “chirurgia plastica ricostruttiva e maxillo facciale” è reggino e non rinuncia a lavorare in Calabria, anche se ha sempre la valigia pronta per volare e fare consulenze al nord! Stiamo parlando di Luciano Catalfamo, che vanta un’ultra specializzazione in chirurgia testa – collo e rappresenta uno tra i pochi illustri professionisti a far parte dell’American Accademy of Facial Plastic Surgery, la più grande organizzazione al mondo di chirurghi specialisti in chirurgia plastica facciale. L’acquisizione del titolo richiede un periodo di training specifico. L’organizzazione, infatti, ha un Board legalmente riconosciuto che certifica chirurghi con competenza ed esperienza in chirurgia plastica facciale. Il suo conseguimento avviene dopo valutazione di titoli, superamento di un esame e verifica di reale esperienza chirurgica. Insomma…un iter difficile e impegnativo, che pochi riescono a superare!

Non solo. Luciano Catalfamo è ricercatore universitario con il ruolo di professore aggregato presso la scuola di specializzazione di chirurgia Maxillo – Facciale che afferisce al dipartimento di scienze sperimentali medico chirurgiche specialistiche ed odontostomatologiche dell’Università degli studi di Messina. Diverse le pubblicazioni a carattere internazionale consultabili su “Pub Med”, l’unico organo internazionale ufficiale dove sono inserite le ricerche dei vari professionisti. Un inciso: lo stesso Catalfamo ci ha rivelato che per ricercare uno specialista accreditato è possibile fare affidamento a questo portale, per verificarne le competenze!

Abbiamo incontrato Catalfamo per parlare con lui di questa branca della chirurgia facciale, di cosa si occupa e per chiarirci chi è il paziente tipo.

Ho iniziato come chirurgo plastico. Dopo essere stato all’estero in diverse sedi, ho approfondito i miei studi in ambito facciale. Oggi mi occupo di oncologia testa – collo, malformativa testa – collo (esiti di incidenti stradali, patologie genetiche come il labro leporino, esiti deturpanti dei tumori della faccia), chirurgia traumatologica, patologie legate al cavo orale e all’articolazione della mandibola comprese le patologie nevralgiche ad esse correlate. Si tratta di patologie che l’Organizzazione Mondiale della Sanità inquadra tra le disfunzioni che alterano lo stile di vita e quindi le definisce patologie sociali”.

Quindi la chirurgia maxillo facciale agisce a livello funzionale, cerca cioè di risolvere problemi di natura fisica che alterano le capacità di respirazione, di deglutizione e di fonazione, non si tratta solo di una questione estetica. In sostanza: la chirurgia plastica – maxillo – facciale serve per vivere meglio!

Si, senz’altro. Io, in funzione appunto di quanto dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, unisco le due specialità. Mi occupo anche di rinosettoplastica nei pazienti che hanno subito vari interventi di revisione del labro leporino e del naso, definiti in ambito medico esiti, utilizzando metodiche sia di chirurgia plastica che maxillo facciale. Il chirurgo maxillo facciale interviene anche nelle patologie del cavo orale post traumatico, come ad esempio in caso di ripristino di deficit osseo per consentire l’impianto delle protesi”.

Se non ricordo male ha anche inventato una sua tecnica?

Si. In realtà, faccio continuamente ricerche sul campo. La tecnica a cui si riferisce si chiama Catalfamo – De Ponte (Direttore della scuola di specializzazione Maxillo-Facciale di Messina nonché professore ordinario di chirurgia Maxillo-facciale) e serve per la revisione degli esiti delle cartilagini nasali malformate derivate da patologie congenite o da altri interventi.

Da quello che dice si comprende che il chirurgo Maxillo facciale deve avere tantissime competenze. Quanto è lungo l’iter di studio?

Abbastanza, ci vogliono all’incirca 15 anni di studio per potersi affermare. Sono pochi i ragazzi che si specializzano in questo ambito. In Sicilia, ad esempio, sono riusciti a entrare solo due studenti. Anche in Italia gli specializzati ogni anno non sono tanti, circa 50.

Hai qualche consiglio per i ragazzi che si stanno diplomando e che hanno deciso di iscriversi in medicina per prendere un giorno la tua specializzazione?

Seguire degli ottimi studi di medicina e chirurgia generale; approfondire gli studi nelle scuole di specializzazione italiane e successivamente ultra specializzarsi in una delle diverse discipline maxillo – facciale: oncologica, traumatologica e malformativa.

Attualmente, quanti sono i chirurghi maxillo – facciale che operano sul nostro territorio?

Non molti. A Reggio operano i miei colleghi Peppe Lombardo e Carla Nava, mentre a Catanzaro esiste la scuola di specializzazione Maxillo – facciale presieduta dal professore e dottore Mario Giudice. Io ricevo anche a Cosenza. Siamo tutti professionisti riconosciuti con esperienze accreditate.

Per concludere, non c’è bisogno di andare fuori e affrontare un viaggio per una visita specialistica in chirurgia maxillo – facciale. Abbiamo professionisti qualificati sul nostro territorio e soprattutto: non dobbiamo essere prevenuti rispetto a questo ramo della medicina. Chi vi ricorre non lo fa per semplice vanità. I problemi funzionali del volto, della testa, del collo possono causare gravi squilibri psicologici che compromettono la qualità della vita.

Per maggiori informazioni sulla chirurgia maxillo – facciale o per prenotare una visita con Luciano Catalfamo è possibile inviare una mail a lc.lab@hotmail.it, oppure contattarlo direttamente al cellulare +39 3292757867.