Siamo abituati a sentire parlare di sommelier, cultori che sanno abbinare e raccontare i profumi della bevanda di Bacco, simbolo di forza e di vita. Oggi, a questa professione se ne affianca un’altra nata da un’altra passione, tutta naturale, a base di acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito. Parliamo della birra artigianale che, in breve tempo, ha portato questa bevanda, prima considerata popolare, ad entrare nelle cucine stellate, accompagnando piatti di grandi chef.
Appassionato del mondo brassicolo, Alessandro Rescia, titolare dell’American Beer House, locale storico di Trebisacce, oggi è uno dei pochi Biersommelier riconosciuti nel sud d’Italia. Dopo aver frequentato l’università della Birra, grazie anche alla conoscenza di Franco Re, il popolare rettore dell’istituto di Azzate, Alessandro Rescia ha deciso d’intraprendere un percorso ancora più importante iscrivendosi alla storica e prestigiosa Domens Academy di Monaco di Baviera, unico ente a livello internazionale ad attribuire ufficialmente il certificato di “beer sommelier”, riconosciuto dalla Germania agli Stati Uniti.
Il corso, di due settimane, è molto impegnativo e prevede un esame finale, composto da diverse prove, volto a “testare”, da parte di una giuria internazionale, le conoscenze teoriche e le qualità organolettiche e sensoriali di ogni candidato. Tra i test cui anche Rescia si è sottoposto, c’è la realizzazione di un singolo piatto a base di birra e di un intero menu con la spiegazione delle particolarità organolettiche alla base di ogni singolo abbinamento scelto e l’identificazione delle componenti di gusto di una varietà di birre. Solo dopo aver superato brillantemente ogni prova, si ottiene l’ambito attestato che consente l’accesso al campionato del mondo. Così Rescia è riuscito ad ottenere di rappresentare la Calabria al primo campionato internazionale di Biersommelier, che si è svolto a Rimini, il 19 febbraio scorso, durante la fiera “Beer Attraction”, evento internazionale dedicato alla Birra Artigianale.
Nonostante non sia riuscito a vincere, con il suo quindicesimo posto Rescia ha regalato visibilità non solo alla Calabria brassicola ma, insieme a Gilberto Acciaio di Pompei, anche ad un sud d’Italia che ha voglia di emergere in questo settore.
Intanto, il beersommelier di Trebisacce è tornato a studiare per il prossimo campionato italiano del 2019, mentre continua ad alimentare la passione della birra sul territorio, con oltre 200 etichette di birre tra bottiglie e spine a rotazione sulla carta del suo locale, servite con cura e professionalità, suddivise tutte per stile e nazione ed impiegate in vari piatti e abbinamenti. Sì perché il locale di Resta ha un nome americano che è retaggio di un’attività storica aperta a Trebisacce nel 1989, da una famiglia italo-americana con l’intento di far conoscere la buona cucina statunitense, ma ha un’anima slow: nel nome della buona birra, vengono serviti solo panini e pizze gourmet usando solo prodotti del territorio selezionati e di qualità.
Vi lasciamo con una chicca: presto chi andrà a Trebisacce potrà assaggiare la birra personale di Rescia. Non ci resta che aspettare!